UN SANTO AL GIORNO # 21 ottobre: Sant’Agatone d’Egitto feat. Ilarione di Gaza

Agatone, viene ricordato insieme ad Ilarione, furono solitari del IV secolo, in Egitto: monaci cioè che, dietro l’esempio di Sant’Antonio Abate, si ritirarono nel deserto della Tebaide, conducendovi vita di isolamento e di rigore.
Nel ricordo che di loro ci è pervenuto, appaiono ambedue pieni di saggezza, di pazienza e di devozione. Da giovani, gravi e dignitosi come vecchi; da vecchi, freschi e lieti come giovani. Sempre umili e sereni, fecero guerra sempre e soltanto alle tentazioni, sia da giovani che da vecchi, e al demonio, che abita anch’esso i luoghi deserti.
Ad Agatone, che in greco vuol dire “ottimo”, sono attribuiti detti spirituali e morali bellissimi. “Con il lavoro – egli asseriva – si provvede alla nostra salute e si fa guerra al demonio”.
“Siate – insegnava poi – come una colonna di pietra, che non monta in collera quando viene maltrattata, ma che neanche diventa più alta quando viene lodata”.
La Leggenda Aurea narra poi altri esempi della vita virtuosa di questi eremiti. Ne basterà uno per farsi un’idea dell’incantevole clima spirituale del loro mondo.
“Una volta – si legge – disse l’uno all’altro: – Abbiamo briga insieme, come hanno gli uomini del mondo?
Rispuose l’altro: – Io non so come la briga nasce.
Disse quel frate: – Poni fra te e me uno mattoncello; e io dirò: Mio è. Tu dirai: “Anzi è mio”. E quindi nascerà la briga.
“Sì che fu posto il mattone in mezzo, e disse l’uno: – Egli è mio.
Disse l’altro: – No, anzi è mio.
Rispuose il primo: – Ed elli sia tuo; tollilo, e va’ con Dio.
Partirono insieme, e non poterono contendere”.
Uomini pacifici, giusti, mansueti, sullo sfondo del deserto. Uomini irsuti e barbuti di fuori, come fiere; ma di dentro, teneri e delicati più che bambini. (torna ai santi)