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17 Marzo 2025

Cartografie del terzo settore e della innovazione sociale a Torino #3. Tonite

Francesco Migliaccio
(disegno di adriana marineo)

Da più di un anno nei quartieri accanto alla Dora e in Barriera di Milano le istituzioni hanno disposto presidi fissi di soldati. Aiutati dalla polizia, i contingenti militari piantonano angoli di strade o piazze e s’aggirano in brevi ronde. L’impiego dell’esercito in strada è stato richiesto da fazioni di diverso colore politico: la ricerca del consenso incita promesse di sicurezza.

Da alcune settimane il lungofiume è divenuto una delle “zone a vigilanza rafforzata” della città. Qui le forze dell’ordine possono fermare una persona colpevole di reati in passato e intimare di allontanarsi dall’area per i due giorni seguenti. Queste politiche della sicurezza blandiscono un elettorato gravato da inquietudini e ossessioni. Eppure la sicurezza non genera soltanto soluzioni di forza, o repressive, ma può essere anche il fine di progetti sociali o culturali. È il caso, quest’ultimo, del progetto Tonite.

*     *     *

Tonite è un progetto finanziato da UIA (Urban Innovative Actions), iniziativa dell’Unione Europea volta a sostenere politiche sociali, e sperimentali, nei centri urbani. All’inizio del 2020 UIA ha affidato cinque milioni di euro a un partenariato: la Città di Torino era la capofila e ha collaborato con una fondazione pubblico-privata (Piemonte Innova), aziende che forniscono servizi digitali (Engineering, Espereal Technologies), agenzie dedite alla innovazione sociale (Experientia, Social Fare), un network europeo che lavora sulla prevenzione del crimine e la sicurezza urbana (EFUS, European Forum for Urban Security). Tonite, infatti, è un progetto di sicurezza urbana nato con il fine di realizzare azioni e infrastrutture utili a migliorare la “percezione di sicurezza” e la “vivibilità” nelle ore notturne lungo la Dora. Si è concluso nell’estate del 2023.

Un milione e mezzo di euro sono stati spesi per interventi di arredo urbano in due luoghi specifici: il viale Ottavio Mai accanto al campus universitario, il giardino Pellegrino gestito dalla Fondazione di Comunità di Porta Palazzo. Lungo il viale è stata realizzata una nuova pavimentazione che ora accoglie sedute, panchine e fioriere. Inoltre sono apparse nuove luminarie per garantire una migliore illuminazione notturna. Nel giardino invece gli interventi hanno riguardato il rinnovamento della pavimentazione e l’installazione di giochi per bambini.

Un milione di euro è stato invece distribuito fra iniziative elaborate da aziende, fondazioni, enti del terzo settore e istituzioni pubbliche vincitrici di un bando promosso da Tonite. Ogni iniziativa poteva ricevere fino a sessantamila euro e doveva intervenire sullo spazio pubblico – sempre il lungofiume – per migliorare la percezione di sicurezza e rendere i quartieri di Aurora, Borgo Rossini e Vanchiglia più attraenti.

Un laboratorio di intervento urbano afferente alla facoltà di architettura ha abbellito con disegni il marciapiede antistante una scuola primaria. Una casupola è stata costruita in Lungo Dora Savona per fornire servizi di prossimità, poco oltre una locanda ha proposto esibizioni canore serali per allietare i clienti ai tavoli. Piccoli spettacoli si sono tenuti nel giardino Pellegrino e associazioni hanno portato un calcetto e un canestro da basket in piazza Borgo Dora per far giocare i ragazzi. Un istituto superiore ha comprato un proiettore per lanciare immagini serali lungo la Dora. Sono solo alcuni esempi fra le diciannove iniziative finanziate dal bando.

Tonite è un progetto volto a favorire i consumi di classi abbienti in quartieri ancora popolari, garantendo un’illuminazione delle strade e una migliore “percezione della sicurezza”. Si manifesta così un’idea dolce e inclusiva della sicurezza urbana, da ottenere senza violenza e repressione, ma grazie a iniziative localizzate che favoriscano la “coesione sociale”. Certo le ambizioni del progetto sono inconsistenti, effimere: Tonite si è concluso e quasi nulla resta. La casupola lungo la Dora è sempre chiusa, i disegni sbiadiscono, i presìdi urbani languono ed erano frequentati solo dagli operatori sociali, esercenti e creativi coinvolti nel progetto, afferenti tutti a una ristretta classe dirigente tinta di ideali progressisti. La Fondazione di Comunità di Porta Palazzo, ad esempio, ha partecipato a ben tre iniziative finanziate dal bando, oltre a beneficiare dei capitali per il rifacimento del giardino. Le iniziative di Tonite si risolvono allora in concessioni di piccole regalie a una esigua pletora di attivisti del terzo settore e professionisti della partecipazione ai bandi.

Più interessante è osservare quello che Tonite non ha fatto: nessun progetto ha tematizzato la violenza sistematica della polizia contro i reietti lungo il fiume, nessuno ha menzionato gli sgomberi di straccivendoli e spazi occupati in quartiere, nessuna voce s’è alzata contro lo sradicamento delle panchine frequentate da persone indesiderabili perché povere. Tonite appare dunque un’operazione sistematica di induzione all’oblio e un’occasione di propaganda: il progetto è esistito più come spettacolo sui social network, meno in strada. Così gli operatori sociali, gli artisti precari, gli intellettuali che si sono prestati hanno svolto un lavoro comunicativo senza neppure ricevere adeguati compensi: servi volontari per l’incubo della sicurezza. (voce a cura di francesco migliaccio)

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