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torino
27 Gennaio 2022

Il muro, le auto e la propaganda ecologica. Foto da un deserto di Torino

Monitor

Foto di Cristina Rossi

Lo spiazzo di cemento di San Pietro in Vincoli accoglieva, ogni sabato, gli straccivendoli del Balon. Il 12 gennaio 2019 Simone aveva fotografato l’ultimo mercato autorizzato dalle autorità. Nelle settimane successive i venditori poveri tornarono nel quartiere violando la delibera di sgombero. Poi il 4 ottobre 2019 giunse la polizia, allontanò con la forza i venditori esclusi e l’area di San Pietro in Vincoli fu chiusa da un muro di jersey di cemento. A dicembre con Simone esplorammo il deserto creato dal governo.

Sono passate le stagioni e il muro è rimasto a guardia del vuoto. Nel settembre 2020 la giunta Appendino ha approvato il primo lotto del progetto Valdocco Vivibile. Il progetto riguarda l’area di San Pietro in Vincoli e le vie vicine e si propone di “ridefinire” lo “spazio urbano” per migliorare la “mobilità sostenibile”, creare spazi pedonali, incentivare la “piacevolezza dei luoghi”. È un progetto sedicente ecologico e prevede di costruire flessi per ridurre la velocità delle auto, piantare alberi capaci di aumentare la permeabilità del suolo. La spesa ammonta a un milione e trecentomila euro e deriva dalle risorse di compensazione ambientale per il termovalorizzatore costruito dall’altra parte della città, a sud.

Il progetto Valdocco Vivibile dedica alcuni paragrafi al piazzale di San Pietro in Vincoli: “L’area del parcheggio era stata attrezzata agli inizi degli anni 2000 nell’ambito del progetto The Gate, successivamente, si è sviluppato un utilizzo improprio dell’area costituendo situazioni di degrado e insicurezza per gli abitanti fino alla interdizione totale dell’utilizzo del parcheggio”. Non abbiamo modificato la punteggiatura e il lessico: così si esprimono gli amministratori dello spazio esterno. Aggiungiamo che i venditori del Balon erano autorizzati a lavorare lì ed erano governati da una associazione creata proprio da The Gate, agenzia territoriale controllata dal comune e dalla Compagnia di San Paolo.

Il 15 dicembre 2021 gli operai comunali hanno tagliato gli alberi del piazzale: erano le robinie sotto cui stendevano le stuoie i venditori. I tagli dei tronchi precedono i lavori di Valdocco Vivibile. Forse le robinie erano troppo dissimili dagli alberi sognati nel rendering. Le immagini urbanistiche allegate al progetto mostrano passeggiatori bianchi sotto il sole: il lungofiume non è posto per rom, marocchini e robinie. Il 18 dicembre sono stati spostati alcuni blocchi di cemento, da allora lo spiazzo è aperto per il parcheggio delle auto.

Cristina ha fotografato questo luogo dall’agosto 2021 ai nostri giorni. Intanto la nuova giunta di Lorusso non ha rinnovato la concessione del Balon di Borgo Dora all’associazione dei commercianti, uno degli enti responsabili dell’allontanamento dei poveri. La Città di Torino ha concesso soltanto una deroga fino al 31 marzo 2022 e presto sarà pubblicato un nuovo bando. Il mercato – ormai edulcorato scenario per turisti – sarà controllato ancora dall’associazione dei commercianti, oppure da una nuova entità: in ogni caso poco cambierà. Finché la gestione dello spazio pubblico sarà affidata a un privato tramite bando, il governo del territorio sarà arbitrario ed esclusivo. E come pretendere dall’amministrazione al potere il coraggio d’eliminare la gestione privata del mercato? Fu la giunta guidata da Fassino – dello stesso colore politico della attuale – a emanare il primo bando nel 2014, creando i presupposti dello sgombero a venire. (nm torino)

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Il riduttore di velocità, di Christophe Blain

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