
Aprile si apre con la sabbia del Sahara nell’aria. Martedì due c’è un blitz della polizia con gli elicotteri a Torbellamonaca; intanto un incendio lascia senza luce settantacinque famiglie, proprio mentre il “piano antidegrado” per il quartiere prevede un nuovo grattacielo e nuove espulsioni. Il tre la Regione chiede al Comune di alloggiare le famiglie sfrattate da novanta case popolari di Monterotondo cedute a un’agenzia immobiliare: sono famiglie già espulse mezzo secolo fa per la costruzione della Tangenziale Est. Il quattro c’è un femminicidio a Nuova Ostia: una donna viene strangolata e spinta giù dal quarto piano dal cosiddetto “compagno”. È il quartiere dove negli anni Settanta furono deportati migliaia di “baraccati” da Roma Est. Il cadavere di un’altra donna viene trovato nel Tevere, all’altezza di Testaccio. Israele chiude l’ambasciata di villa Borghese. Il cinque un avvocato palestinese presenta al Tribunale di Roma una denuncia per la complicità dell’Italia nel massacro della sua famiglia a Gaza. Sabato sei nuova manifestazione per la Palestina. Domenica sette arriva il ministro degli esteri di Israele, di nome Katz, per dire al governo e al papa che se non sostengono i loro massacri l’Italia sarà vittima del terrorismo islamico e dell’Iran.
Lunedì otto, mentre i celerini romani a Napoli attaccano studenti e studentesse che hanno occupato l’università per la Palestina, degli attivisti di Labaro appendono alla cancellata della Rai di Saxa Rubra i nomi dei giornalisti uccisi a Gaza. Iniziano le chiusure anticipate della metro in preparazione al Giubileo. Il nove con una manifestazione davanti alla sede del ministero degli esteri si chiude la settimana di mobilitazione contro gli accordi di collaborazione scientifica con Israele. Si archivia il provvedimento disciplinare contro il professore del liceo Righi che aveva parlato di Palestina in classe. Mercoledì dieci finisce il Ramadan; i movimenti per l’abitare occupano il cantiere della metro C in protesta contro l’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi che nega la residenza a chi vive in occupazione, calando uno striscione dalle impalcature della cupola della Madonna di Loreto; intanto Usb manifesta nella vicina piazza Ss. Apostoli per lo sciopero nazionale degli operatori sociali.
L’undici un’operazione dei carabinieri a Torpignattara porta all’arresto del presidente dell’associazione bengalese Dhumcaatu, a partire da una denuncia di usura e sequestro di persona tra i bengalesi di Roma. Una ragazza di quattordici anni viene stuprata e filmata in video da due trentenni nel campo rom di Salone, uno dei cinque campi ufficiali per la segregazione etnica nella capitale. Il dodici una donna si suicida buttandosi dal muraglione del Muro Torto. La preside del Righi proibisce una conferenza sulla Palestina, per “motivi di serenità all’interno della scuola”. Il tredici nuova manifestazione per la Palestina in centro, il quattordici anche a Genzano. A Sezze (Latina) viene perquisita la casa di un professore delle medie, anarchico, che ha spedito più volte carne avariata all’ambasciatore di Israele. La notte inizia un accampamento di tende davanti all’Università Sapienza, in attesa dell’incontro del Senato accademico.
Il quindici inizia il vertice Nato; uno studente e una studentessa si incatenano al rettorato della Sapienza per reclamare la fine della collaborazione con le università israeliane, con l’esercito, la Leonardo e la fondazione MedOr. Il sedici presidio davanti a Montecitorio contro l’emendamento che permette ai medici obiettori di entrare nei consultori: “Fuori gli obiettori dai consultori… e dalle nostre mutande!” dice la locandina. Nel pomeriggio centinaia di studenti e studentesse per la Palestina partono in corteo dalla Sapienza, ma vengono bloccati su viale Regina Margherita. La polizia li carica tre volte e denuncia una ragazza e un ragazzo. Il diciassette processo per direttissima ai due arrestati, accusati di resistenza, danneggiamenti e lesioni: presidio la mattina davanti al tribunale, il pomeriggio assemblea pubblica a Scienze Politiche. I due studenti incatenati al rettorato iniziano uno sciopero della fame. Sabato diciotto assemblea pubblica alla Sapienza sulla Palestina. La sera scoppia un incendio nella maxi discarica di via Collatina Vecchia, l’immondezzaio più grande d’Europa: le fiamme divampano per ventiquattr’ore e una nube tossica si estende su Tor Sapienza, Colli Aniene, Casal Bruciato, Villa Gordiani. Il diciannove la protesta si estende alle università di Torvergata e Roma Tre. Il venti manifestazione Cgil-Uil al Circo Massimo contro tagli alla sanità e morti sul lavoro. La sera Istat e Comune avviano il primo censimento dei senzatetto a Roma: milleseicento volontari organizzati a zone contano e contattano chiunque viva per strada, nell’anello ferroviario e a Ostia Levante. Nuova manifestazione per la Palestina.
Il ventuno aprile è il Natale di Roma: la città compie 2.777 anni (più di Parigi, ma meno di Matera). Un’ondata di freddo e pioggia dura anche per tutto il ventidue. Il ventitré i carabinieri arrestano Pasquale Valitutti, “Lello”, anarchico settantenne già testimone nel processo contro il commissario Calabresi, oggi in sedia a rotelle: è accusato di “concorso in devastazione e resistenza” per le interviste rilasciate durante le proteste per Alfredo Cospito; altre nove persone sono arrestate a Roma, Torino, Livorno, Milano, Alessandria e Cuneo. Il ventiquattro presidio in piazza Cavour per l’inizio dell’udienza del processo Scripta Manent ai militanti anarchici intorno a Cospito. Presidio anche all’ambasciata egiziana contro l’arresto di manifestanti al Cairo. A Torbellamonaca arrestato uno dei due stupratori di una ragazza di vent’anni. Il venticinque cortei e feste in tutta Roma: a Porta San Paolo sfila la Brigata Ebraica, composta da uomini legati al servizio d’ordine del Ghetto; portano le bandiere di Israele e molti neofascisti da stadio; tirano sassi ai cronisti e uno zaino bomba contro il corteo antifascista per la Palestina, ma la polizia né li carica né li arresta, e i giornali continuano a parlare di antisemitismo anziché di genocidio. Il ventisei contestazione studentesca contro La7 e David Parenzo, che era in piazza con la Brigata Ebraica. Ad Anzio nella notte un gruppo di persone dà fuoco a un senzatetto indiano. Sempre di notte, a Ostia, blitz della polizia nell’occupazione ZK, durante una festa, solo per identificare gente. Domenica ventotto a Prati dei ladri smurano la cassaforte di un notaio e rubano 200 mila euro. Il ventinove viene trovato un edificio romano durante gli scavi preliminari per lo stadio a Pietralata: la Soprintendenza chiede la messa in sicurezza e dispone un’ispezione. Il trenta una agronoma allerta su RomaToday che nella pineta di Castelfusano – mille ettari di parco, il più grande di Roma – quasi tutti i pini sono morti per il parassita Toumeyella. Si potrà ripiantarli o lasciar crescere la macchia mediterranea: ma in futuro potrebbe esserci anche un enorme piano di abbattimento. (stefano portelli)