MONiTOR
  • Home
  • Ultimi
  • temi
    • ambiente
    • casa
    • detenzioni
    • iniziative
    • lavoro
    • migrazioni
    • notizie
    • sanità
    • scuola
    • spazi pubblici
    • storie
    • turismo
  • Città
    • bologna
    • milano
    • napoli
    • roma
    • torino
    • altre città
  • linee
  • culture
    • arti
    • cinema
    • fotografia
    • libri
    • musica
    • teatro
  • Foto
    • fotogallerie
    • fotoreportage
  • storie disegnate
  • Autori
  • edizioni
parola della settimana
14 Settembre 2024

La parola della settimana. Musica

Riccardo Rosa
(disegno di ottoeffe)

E adesso vuoi una sedia, ma una sedia elettorale,
e con i piedi gonfi, come hai voglia di votare?
E poi mi levi luce, perché sai che son capace,
e poi mi levi vino, pecché sì ‘nu figlio ‘e bucchino.
(pino daniele,
 musica)

Mercoledì leggo sul Corriere del Mezzogiorno un’intervista al delegato del sindaco – una sorta di assessore ombra – per “l’industria della musica e dell’audiovisivo”, dicitura perfetta se parti dal presupposto di considerare questi due ambiti della produzione culturale solo come ambiti della produzione di valore economico. Vanni Fondi (l’intervistatore) e Ferdinando Tozzi (l’assessore ombra) sono sulla stessa lunghezza d’onda, compiacendosi in particolare della trasformazione di piazza Plebiscito in un’arena per concerti, per lo più a pagamento. Eventi il cui successo “arricchisce la nostra brand reputation”, e che “interagiscono con il turismo, aiutandolo” (il trenta-quaranta per cento degli spettatori dei concerti al Plebiscito arriva da fuori Napoli). In particolare si fa riferimento al marchio Napoli città della Musica e a iniziative che “hanno un risvolto sociale”, tipo Gigi D’Alessio che destina fondi al Santobono, Renato Zero che compra completini agli scugnizzi-calciatori, Liberato ai baby-musicisti (tutte cose di cui sarebbe magari opportuno si occupassero i governi, nazionali e locali).

(credits in nota 1)

Mi ricordo che dieci anni fa, con alcuni gruppi politici e associazioni dell’area flegrea, mettemmo in piedi un progetto per restituire la gigantesca ex base Nato di Bagnoli alla gente del quartiere, che ne era stata espropriata per mezzo secolo, e in particolare ai bambini e agli adolescenti, che dovevano fruirne sfruttando un vincolo che risaliva agli anni Trenta del Novecento. Gli assessori (comunali e regionali) e i presidenti della fondazione che la gestivano ci dicevano che una cittadella dei giovani lì sopra non era poi così importante, e che il vincolo veniva rispettato perché la fondazione stessa affittava quegli spazi a improbabili enti (prima la Nato, poi associazioni di amici, amici di amici, e amici di amici degli amici) e destinava quei soldi ai bambini poveri della città. Oggi alla ex Nato si fanno un sacco di concerti, tutti a pagamento.

Ho ripensato a questa storia della Nato quando ho letto del risvolto “sociale” dei concerti al Plebiscito, e mi sono chiesto come mai nessuno pensa mai che un risvolto sociale potrebbe essere per esempio far sentire la musica (che è sempre crescita culturale, anche quella di Zero e D’Alessio) gratis a tutti i napoletani che lo desiderano, piuttosto che dare cinquanta o cento euro a una manciata di loro (in realtà non me lo sono chiesto, lo so bene; semplicemente volevo scriverlo).

Come certi ragazzi si dedicano al pianoforte o al violino per quattro o cinque ore al giorno, così io mi addestravo con carta e penna. Pure non parlai mai a nessuno di ciò che scrivevo. Se qualcuno mi domandava che cosa combinavo in quelle ore rispondevo che facevo i compiti. In realtà non ho mai fatto un compito. (truman capote, musica per camaleonti)

Ieri sono stato a un festival a Roma, la cui serata finale si concludeva con una sessione live degli Acid Arab, due dj francesi che contaminano i suoni della techno e dell’house con flash strumentali dalle tradizioni nordafricane e mediorientali. Mi sembra che negli ultimi anni questo tipo di sperimentazioni e in generale di ricerca musicale (Raia/Fiorito, Gnawa Rumi, Shkoon, ma anche cose un po’ diverse tipo Paradis) offra gli spunti più interessanti rispetto a tanta musica noiosa che si sente in giro. Sarebbe bello sentire anche questa roba al Plebiscito, senza effetti troppo speciali e con impianti da mandare alla neuro l’INGV. Senza pagare un euro, naturalmente.

(riccardo rosa)

__________________________

¹ Adriano Celentano e Don Backy in: Il monaco di Monza, Sergio Corbucci (1963)

Share on Facebook Share on Twitter Share on Google+
Previous Article Rewind # 6 – 13 settembre 2024. È successo a Napoli
Next Article Sostenere le ragioni del No. Radici e battaglie dei comitati contro il ponte sullo Stretto

Related Posts

  • La parola della settimana. Ricorsi

  • La parola della settimana. Forma

  • La parola della settimana. Matematica

  • Rewind Roma, aprile 2025 # Cadaveri eccellenti

Appuntamenti

Edizioni MONiTOR

Le case dei sogni

Un compagno

Lo stato delle città, n°13

Lo stato delle città, n°12

Lo stato delle città, n°11

Lo stato delle città, n°10

Lievito

La memoria bucata

Lo stato delle città, n°9

Confini

Le guarattelle

Lo stato delle città, n°8

Le fragili alleanze

Lo stato delle città, n°7

La settimana santa

L’estate è finita

La Venere degli stracci

Lo stato delle città, n°6

Baby Gang

Lo stato delle città, n°5

Lo stato delle città, n°4

Solidi

Detti

Lo stato delle città, n°3

Lo stato delle città, n°2

Risalendo la china

Quartieri Spagnoli

L’infelicità italiana

Lo stato delle città, n°1

Lo stato delle città, n°0

Heroes

Lo sparo nella notte

Qualcosa che bruci. Oroscopo di Foucault

Il cielo in una stanza

Lo sparo nella notte

La città orizzontale

Grigio

Primavera breve

Fino all’urdemo suspiro

Vai mo

Palude

iL SINDAKO

Lo stato della città

Il fuoco a mare

La sfida

Odissee

SUPPORTA NAPOLIMONiTOR

AUDIODOC, PODCAST, VIDEO

GALLERIE E REPORTAGE

Storie Disegnate

Lo stato delle città / LA RIVISTA

Newsletter

Loading

Chi siamo

Napoli Monitor è stato un mensile cartaceo, in edicola dal 2006 al 2014.
A partire dal 2010 è un sito di informazione e approfondimento.
Dal 2015 pubblica anche libri e dal marzo 2018 la rivista “Lo stato delle città”.

contatti

La redazione di Napoli Monitor si trova in via Broggia, 11; 80135 – Napoli – info: [email protected]

MONiTOR

© Copyright 2015 - 2023. Proudly supported by dopolavoro and Shift-Left