
(malov)
Il premier Berlusconi viene a farci visita una volta alla settimana e quasi ci convince che l’emergenza è finita
Il mese di giugno comincia con diecimila manifestanti per le strade di Chiaiano. Sullo striscione che apre il corteo una scritta con la vernice rossa: «Jatevenne». Destinatari il premier Berlusconi e il commissario Bertolaso, che hanno ribadito qualche giorno prima: «La discarica nella cava di tufo si farà». Il 13 il governo vara il decreto sui rifiuti approntato a maggio durante le barricate di Chiaiano. Tra le novità la funzione dell’esercito, coinvolto nella «conduzione tecnica e operativa degli impianti». A Savignano Irpino i militari presenziano all’apertura della discarica che darà un po’ di respiro alle strade del napoletano.
Il 19 la sentenza d’appello al processo “Spartacus” contro i clan dei casalesi conferma con poche variazioni il verdetto di primo grado, emesso nel settembre 2005, dopo otto anni di processo. Carcere a vita per tutti i boss, tra i quali Francesco “Sandokan” Schiavone e Francesco Bidognetti; e per Antonio Iovine e Michele Zagaria, ricercati dal ’95. Intanto in Parlamento passa l’emenda-mento che applica gli incentivi Cip6 per le energie rinnovabili anche agli inceneritori previsti in Campania: a Santa Maria La Fossa, Salerno e Napoli. L’ex premier Prodi li aveva già garantiti al costruendo inceneritore di Acerra in deroga alla finanziaria del 2007. L’emendamento è stato presentato dal segretario regionale campano del Pd Iannuzzi e sostenuto in aula da Bertolaso. I quattro inceneritori campani, se mai si faranno, non produrranno alcuna energia rinnovabile, ma bruceranno cinque milioni di balle di spazzatura indifferenziata. Senza questi fondi, alle gare per costruirli non si presenterebbe nessuno.
Il 22 incontro in prefettura tra Bertolaso e i sindaci di Marano, Mugnano e il presidente della Municipalità di Chiaiano. Il commissario annuncia che la discarica aprirà entro tre mesi, sarà presidiata dall’esercito e non conterrà rifiuti pericolosi. Il 23 il sindaco Iervolino annuncia che l’inceneritore di Napoli si farà nella zona di via Scarfoglio ad Agnano. Il presidente della Municipalità accusa: «Scelta irrazionale e improvvisata». Le associazioni ambientaliste annunciano una manifestazione. Intanto, a Chiaiano tornano le barricate: tronchi d’albero, transenne e pezzi d’auto ostruiscono l’ingresso alle cave. Il 25 apre la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte nel beneventano e chiude quella di Macchia Soprana, in provincia di Salerno, dopo avere ingoiato 650mila tonnellate di rifiuti su 700mila previste. I comitati di Chiaiano bloccano la tangenziale procedendo incolonnati a venti chilometri all’ora.
Il 29 termina il “Napoli Teatro Festival Italia”, dopo tre settimane, quaranta spettacoli, 45mila spettatori, trenta spazi utilizzati come scenari e cinque milioni investiti. Il 30 parte la raccolta differenziata per settemila famiglie ai Colli Aminei, ma associazioni e intellettuali chiedono al comune che cominci da subito in tutti i quartieri. L’1 luglio visita a Napoli di Berlusconi, che critica l’Asìa, l’azienda che dovrebbe raccogliere i rifiuti e organizzare la differenziata. Poi annuncia: «Entro luglio le strade saranno pulite». Intanto la Direzione distrettuale antimafia fa arrestare ventisette persone nel casertano, sono figli e nipoti dei boss casalesi, gli eredi di Schiavone e Bidognetti, per misfatti avvenuti nella guerra tra cosche nel decennio 1993-2004.
Il 2 Bertolaso fa eco a Berlusconi: «L’Asìa non ha dato prova di efficienza. E potrebbe essere commissariata». I comitati di Chiaiano ricorrono al Tar del Lazio per sospendere la decisione di aprire una discarica nella cava di Cupa dei cani. Il 5 delegazione del comune, con in testa la Iervolino, a Brescia per visitare l’inceneritore che brucia 2500 tonnellate al giorno e fattura 250 milioni all’anno. Assenti i consiglieri di Rifondazione. Il sindaco, con il casco blu in testa, prefigura una co-gestione dell’impianto napoletano tra Asìa e la lombarda A2A, che gestisce Brescia. Il 6 torna a bruciare un campo rom a Ponticelli, a poca distanza dalle baracche in cui sono tornati una trentina di rom dopo il pogrom di giugno. Nessun ferito, piuttosto un segnale. Intanto è rinviato al 24 settembre il processo sul ciclo dei rifiuti che vede imputati Bassolino, Romiti figlio e altri. L’8 la Iervolino fa marcia indietro: Agnano non è idonea a ospitare l’inceneritore. Lo certifica la commissione tecnica voluta da Bertolaso, l’area è troppo ristretta e inoltre è a rischio sismico. A piazza Plebiscito trentamila persone al concerto di Pino Daniele. Sul palco tra gli altri la sua vecchia band, Nino D’Angelo e Gigi D’Alessio, quest’ultimo fischiato dal pubblico.
All’alba del 10 duecento militari a bordo di mezzi blindati prendono possesso della cava di Chiaiano in via Cupa dei cani. In serata riprendono i blocchi stradali. Alla rotonda Titanic centinaia di persone si riuniscono per organizzare nuove forme di lotta. Alle 16,23 dell’11 crolla un palazzo di cinque piani a vico Porta Carrese nei Quartieri Spagnoli. Un palazzo vuoto e pericolante, che ospitava lavori edilizi non autorizzati con manodopera in nero. Scene da 11 settembre, quattro feriti lievi. Si cerca un pregiudicato specialista in compravendite di ruderi. Il 12 a Chiaiano mille persone in corteo per dire no alla discarica. Il 18 Berlusconi di nuovo a Napoli: «Abbiamo tolto i rifiuti in 58 giorni, entro tre anni emergenza finita. Napoli è tornata in Occidente». Intanto patto Regione-governo: 520 milioni per bonificare 37 comuni. Il 19 due bambine rom di 11 e 12 anni si tuffano dal pontile della spiaggia di Torregaveta e annegano. Polemiche sull’indifferenza di una parte dei bagnanti, che avrebbero continuato a prendere il sole come se nulla fosse. Il 22 operazione della Finanza a “Cina-mercato” il centro commerciale cinese a Gianturco. Rinvenuti 42mila articoli con marchi contraffatti e altri importati di contrabbando, sequestro di merce per dodici milioni. Il 23 Bassolino stanzia trentacinque milioni di euro per la bonifica di Chiaiano. Il sindaco di Marano paragona i fondi della Regione «ai trenta denari di Giuda». Il 24 a Pianura si incendia un palazzo fatiscente occupato da circa centocinquanta persone, tra cui molti immigrati. Il giorno dopo una quindicina di famiglie vengono rialloggiate. Gli immigrati invece vengono portati in una scuola comunale in via Pasquale Scura nel centro storico. Qui sono accolti dalle barricate degli abitanti e sono costretti a tornare a Pianura e accamparsi per strada. Il portavoce degli immigrati accusa: «Qui c’è un assessore per i bianchi e uno per i neri». Il 28 gli immigrati occupano il Duomo per protesta. Intervengono le forze dell’ordine: tafferugli e tre fermati. Intanto a fine mese chiudono quattro Mc Donald’s – via Sanfelice, via Scarlatti, piazza Dante e Pompei. È fallita la società che li gestiva in franchising. Oltre cento dipendenti perdono il posto. L’1 agosto il premier Berlusconi è di nuovo a Napoli. Annuncia che l’inceneritore sarà costruito nella zona est della città, sui suoli adiacenti il depuratore. L’8 il tribunale del Riesame annulla il sequestro di 750 milioni disposto un anno fa nei confronti del gruppo Impregilo durante le indagini sull’emergenza rifiuti. Lo stesso giorno, prima dell’alba, muore Antonio Gava. Aveva 78 anni. Funerali a Roma e a Castellammare di Stabia. Negli ultimi tempi, dicono le cronache, era addolorato per la situazione di Napoli: «È successo quanto previsto – ripeteva – sul falso rinascimento napoletano».