Boscoreale, ancora non è giunta la mezzanotte di martedì 28 settembre. La rotonda di via Panoramica come sempre è occupata: oltre mille persone di sicuro, solo alcune a volto semi-coperto. Gira voce che ci siano tante telecamere in giro. Di autocompattatori diretti verso la discarica di Terzigno ancora neanche l’ombra: dopo l’ordinanza del prefetto che li autorizza a sversare per tutto il giorno, le società di smaltimento rifiuti hanno capito di dover attendere che passi la notte e scaricare durante il giorno, quando la gente è a lavoro.
Non è ancora mezzanotte, dunque, ma c’è tensione: troppa. Da alcuni gruppi di ragazzi partono le prime pietre verso il cordone di carabinieri, alcuni petardi. La sassaiola a tratti sembra inasprirsi, poi si ferma. L’unica luce che illumina la zona si accende e si spegne, sembra quasi telecomandata ad arte per spegnersi quando iniziano a partire dalle forze dell’ordine degli strani lacrimogeni che, arrivati in cielo, si aprono in quattro parti per poi cadere fra la folla.
Urla, spinte, sassi, lacrimogeni e bombe carta. È una surreale scena di guerriglia in cui, in fondo, i carabinieri non hanno ancora deciso di reagire davvero. Quando è l’ora, infatti, basta un attimo e assieme alle cariche inizia a correre lungo la rotonda un blindato dei carabinieri che disperde la folla. La gente corre ovunque per perdersi nelle terre ai lati di via Panoramica, mamme e figli terrorizzate urlano e inveiscono sia contro le forze dell’ordine sia contro i manifestanti più accesi, autori della sassaiola e dello scoppio dei petardi. Alla fine delle cariche c’è un uomo a terra con degli strani bossoli accanto a sé. La gente intorno sostiene che siano stati sparati dai carabinieri colpendogli la gamba, ma che tipo di proiettili siano non si riesce ancora a capirlo.
È stata una battaglia, a Terzigno, l’ultima notte e a farne le spese ovviamente sono le persone comuni, quelle che vanno a manifestare senza immaginare di tornarne feriti. Per oggi, mercoledì 29, è prevista la marcia silenziosa del vescovo di Nola verso la cava, mentre il 30 settembre sarà la volta del lutto cittadino per i comuni del vesuviano. L’appuntamento con tutte le forze regionali di protesta è previsto, infine, per il primo ottobre alle sette di sera a Terzigno, anche se il clima è ormai diventato davvero troppo, troppo teso. (alessio arpaia)