Boscoreale, rotonda di via Panoramica. Fino ad oggi le forze dell’ordine si erano solo “divertite” a spaventare i manifestanti con qualche lacrimogeno e qualche manganellata qui e lì. Stanotte, invece, l’inferno.
Alla rotonda, dopo la notizia della certezza dell’apertura della seconda cava, la Vitiello, si è radunata molta più gente del solito. I blocchi, che da mesi stanno cercando di impedire gli sversamenti nella prima cava, la Sari, sono aumentati a dismisura. Il governo, nazionale e locale, ha gettato definitivamente la maschera: non c’è un piano di gestione rifiuti alternativo, l’inceneritore di Acerra funziona male e in ogni caso è insufficiente, dunque l’unica strada sarebbero le discariche, anzi la discarica – la nuova discarica di Terzigno che originariamente doveva servire come invaso per la lava del Vesuvio. La Vitiello accoglierà immondizia indifferenziata per quattordici milioni di tonnellate, circa dieci anni di sversamenti: la popolazione vesuviana verrà avvelenata più di quanto non lo è già stata negli ultimi vent’anni. L’unica strada è scappare, andare via; ma con le bassissime quotazioni che hanno raggiunto gli immobili in zona e la disoccupazione dilagante, dove mai possono andare i cittadini?
Presa, dunque, la decisione nelle alte stanze del palazzo, il lavoro sporco spetta alle forze dell’ordine, e il bilancio di questa notte è pesantissimo: duecento agenti e quaranta blindati in assetto da guerra, manganelli in ogni angolo, cariche, lacrimogeni… una ragazza inseguita e picchiata, violate le proprietà private, messi in fuga centinaia di manifestanti che hanno provato a offendere anche loro con qualche pietra, con barricate e con fuochi, incendiata anche un’automobile.
Hanno aspettato che l’ultimo TG Rai della notte finisse e hanno caricato. Con violenza. Gratuita. Lo stato ordina: «Βisogna reprimere! Occorre sversare». Le forze dell’ordine eseguono. E gli ordini fanno male, i manganelli umiliano, gli arresti ancora di più. Il questore dice che la situazione deve essere normalizzata. E giù botte: donne, ragazzi, anziani… Tutti vengono picchiati e allontanati. Lo si sapeva, era nell’aria. Il governo ha detto basta, bisogna far tornare il silenzio a Terzigno. Eppure è sempre più difficile riuscire a farlo, la puzza riempie l’aria e l’amore dei genitori per il futuro dei propri figli è più forte della paura delle mazzate.
La politica, quella dei partiti, non la si può nemmeno più definire fallimentare. Va oltre il fallimento: in una situazione già tesa da giorni, parlamentari, ministri e governatori rispondono con un “no” secco: «Nessun dialogo sui territori, la discarica si apre». Cosa si aspettavano che accadesse? A Terzigno e a Boscoreale c’è la guerra, non si entra e non si esce. E la puzza è insopportabile. (alessio arpaia)
By mariarosaria.luongo October 22, 2010 - 6:47 pm
Non è facile eseguire gli ordini, ma quello che fa’ male sono le decisioni politiche prese anche per la città. Mi chiedo chi decide di lasciare puliti alcuni quartieri di Napoli, gli stessi dove il sacrificio della differenziata non è mai arrivato, dove la riduzione a monte per gli imballaggi non è conosciuta, dove a mezzogiorno filippini e ucraine scendono dalle case dei “finti nobili” sacchetti di “tal quale” incuranti dei camion di percolato che poi arriveranno in terra vesuviana. Chi decide di chiudere un occhio perche’ i rifiuti industriali si mischino alla spazzatura domestica consapevoli che con il decreto emergenziale la discarica aperta non è stata neanche impermeabilizzata.
Vergogna… a chi tace, decide e perpetra il massacro…