Doveva essere una giornata trionfale: centinaia di persone erano attese da tutta la Campania, con tanto di striscioni, megafoni e bandiere, mentre i militanti (pendolari e non) avrebbero raccolto senza tregua le firme dei passanti, accalcati al banchetto documenti alla mano. Non è andata invece un granché, la manifestazione organizzata oggi dal collettivo “No al taglio dei treni della Circumvesuviana”: non più di una trentina erano, infatti, le persone presenti intorno alle 11, nei pressi della stazione della circumvesuviana di Porta nolana per chiedere l’abolizione della fascia U1-UnicoCampania, e la riduzione delle tariffe, aumentate di oltre il 45%, in concomitanza con un taglio notevole delle corse. Non è dato sapere se siano stati il gelo dicembrino, le feste, la poca informazione o semplicemente la classica dose di strafottenza a impedire la presenza dei numerosi pendolari, utenti della linea vesuviana, che da settembre sono vittime dei continui disagi provocati dalla soppressione di molti treni, e che stanno trasformando in una vera e propria odissea quotidiana viaggi già finora non propriamente piacevoli.
«Sono state raccolte più di seimila firme e saranno consegnate nei prossimi giorni al presidente della giunta regionale Stefano Caldoro», racconta una delle organizzatrici, anche se in realtà il panorama offerto dai pochi presenti e curiosi, che tra una firma e l’altra scambiano opinioni e idee, è mediamente desolante. Gli anziani, si sa, hanno il vizio di rivangare vecchie storie, e allora poco distante da un signore che inneggia accalorandosi alla rivoluzione, un vecchietto racconta che dove abita lui, a Madonnelle, non è passato neanche un treno nelle prime due settimane di agosto: «Io già ho messo cinquanta firme, mo’ ne metto un’altra!», tuona battagliero. Molto contrariate appaiono anche altre persone, forse di un movimento meridionalista, che attribuiscono le colpe del pendolarismo disfacente al nord del paese e alla Lega. Le analisi e le opinioni a riguardo sono le più svariate: «Si stanno prendendo tutto questi della Lega. Prima la Fiat, poi l’Alenia. Era meglio se il sud stava per i fatti suoi, quando Carlo III era il numero uno!». La questione si fa interessante, tanto più che la discussione si allarga al versante gastronomico: «Loro si prendono il nostro sangue poco per volta, perché arricchirli comprando i loro panettoni e pandori? Meglio gli struffoli di casa nostra». Il grottesco è sovrano, ma i quattro protagonisti della discussione firmano, e va bene così.
Tornando ai cosiddetti “contenuti” del presidio, parlando con i pendolari accorsi, si capisce come i continui aumenti di biglietti e abbonamenti da inizio 2011 abbiano suscitato diversi malumori tra i viaggiatori, che non ne possono più delle condizioni disastrose dei treni e delle stazioni: solo due carrozze nelle ore di punta sempre affollatissime e sudice, vetture sempre in ritardo, tornelli mal funzionanti. Per non parlare del mese di novembre, segnato da diversi giorni di sciopero senza preavviso, che hanno mandato su tutte le furie gli utenti. Durante quei giorni, peraltro, a peggiorare la situazione e ad aumentare il nervosismo ci pensavano gli addetti alla biglietteria, che continuavano a sfornare titoli di viaggio, incuranti dello stop, mentre gli ignari pendolari timbravano biglietti per servizi che non ci sarebbero mai stati.
Il problema, dicono, è la mancanza di fondi, fondi che non arrivano dalle istituzioni, e a nulla sono serviti i soldi portati a casa a seguito degli incredibili aumenti dei biglietti e degli abbonamenti. Se c’è chi non ha colpa dei disservizi dell’EAV sono gli utenti, che però pagano quando è il momento di fare i conti con i problemi concreti. Disservizi che colpiscono a trecentosessanta gradi la linea, dalla mancanza di corse fino alle difficoltà per i viaggiatori, anche in stazioni importanti come Barra e San Giorgio a Cremano, chiuse per diverse ore del giorno a causa dei tagli, e all’interno delle quali è praticamente impossibile fare un biglietto. Chi, magari riuscendo a prendere uno dei due soli treni che passano nelle prime ore della mattina, ci salta su al volo senza avere il tempo di tornare in strada e fare decine di metri per trovare qualcuno che possa vendergli un biglietto, dovrà poi fare i conti con le schiere di controllori che affollano da qualche mese (coincidenze e fatalità) le stazioni di Porta nolana e piazza Garibaldi. Le multe fioccano, e gli utenti pagano ancora. Alla fine della fiera, oltre al danno, una bella beffa “da trentacinque euro a salire”. (rosario napolitano)
By Gennaro December 31, 2011 - 11:41 am
Tutto il problema se non lo si è ancora capito di questi disservizi dovuti ai tagli è quello di salvare quello scatolone vuoto che si chiama EAV infarcito nel corso degli anni di tante assunzioni clientelari di quadri dirigenti e funzionari senza che questo Ente avesse una mission strategica se non quella di accaparrarsi dalla regione incarichi nei servizi di ingegneria e progettazione che poi girava agli studi e professionisti che la stessa regione, o meglio l’ex assessorato ai trasporti indicava. Studi per opere pubbliche mai realizzate come il trenino del Vesuvio o la funivia dei musei a Napoli o quelle che doveva collegare Sorrento con Sant’Agata sui due Golfi.
Ora con la finanziaria di questo anno la Regione a guida Caldoro salva questo EAV creando la Holding Unica e i suoi 50 dipendenti tra dirigenti e funzionari superpagati, naturalmente con i fondi che erano destinate alle società Circumvesuviana e Cumana per i servizi che invece risultano tagliati per finanziare appunto questa operazione. CHE SCHIFEZZA.POVERI CITTADINI E SPESA PUBBLICA.PREPARIAMOCI A PAGARE TASSE REGIONALI ANCORA PIU’ ALTE CHE SERVONO PER FINANZIARE QUESTE NEFANDEZZE.
By medeasaga December 31, 2011 - 7:09 pm
“Non è andata invece un granché, la manifestazione organizzata oggi dal collettivo “No al taglio dei treni della Circumvesuviana”: non più di una trentina erano, infatti, le persone presenti intorno alle 11, nei pressi della stazione della circumvesuviana di Porta nolana per chiedere l’abolizione della fascia U1-UnicoCampania, e la riduzione delle tariffe, aumentate di oltre il 45%, in concomitanza con un taglio notevole delle corse.” …sicuri? ecco il testo della petizione, di abolizioni di fasce e riduzioni delle tariffe neanche l’ombra. Si parla solo del ripristino dell’orario…
Buone feste.
PETIZIONE CONTRO I TAGLI DEI TRENI DELLA CIRCUMVESUVIANA
AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA
AL PREFETTO DI NAPOLI
AL SINDACO DEL COMUNE DI …………………………………
AL SINDACO DI NAPOLI
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI NAPOLI
ALL’ASSESSORE AI TRASPORTI DELLA REGIONE CAMPANIA
AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE TRASPORTI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
AL PRESIDENTE DELLA EAV HOLDING SPA
ALL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA CIRCUMVESUVIANA
La crisi in cui versa la EAV holding, capofila di tutte le società di trasporto pubblico regionale, si ripercuote fortemente sui cittadini che hanno scelto da anni di servirsi del trasporto pubblico per la propria mobilità, una scelta ECONOMICA ED ECOLOGICA.
Il servizio della Circumvesuviana così come era stato concepito fino a luglio u.s. garantiva la mobilità a lavoratori, studenti e turisti su una vasta area del territorio regionale ed in particolare della provincia di Napoli, fascia costiera ed interna.
Negli anni il costo del servizio è aumentato notevolmente, dall’introduzione del biglietto UNICO ad oggi, con l’eliminazione, di fatto, di ogni forma di agevolazione per gli abbonamenti studenti e lavoratori. Nonostante tutto, il servizio di trasporto pubblico della Circumvesuviana per molti rappresenta ancora il mezzo più conveniente – se non l’unico – per poter raggiungere il capoluogo ed i comuni limitrofi.
Il nuovo orario, però, ne limita l’efficacia e la convenienza, rendendolo quasi inutile: si rischia di far rimanere a piedi gran parte di lavoratori e studenti e disorientare i turisti, in balia di continui annunci di soppressioni e guasti.
Tutto questo denota la volontà di non perseguire la realizzazione del progetto di servizio integrato metropolitano regionale.
Noi, clienti della Circumvesuviana che accettiamo da anni diversi sacrifici, adesso non siamo più disposti a proseguire oltre in questo modo, è giunto il momento che si taglino gli sprechi e che si individuino i responsabili dei conti in rosso dell’azienda: non è più possibile avere tratte che di fatto non hanno mai funzionato, stazioni aperte e subito dopo chiuse (Acerra), chilometri di spazi pubblicitari dati in concessione con scarsi utili, e così via. Un elenco di inefficienze che non può essere scaricato, come sempre, sulle spalle dei cittadini.
CHIEDIAMO
IL RITORNO DEGLI ORARI DEL SERVIZIO IN VIGORE PRIMA DI LUGLIO 2011.
NO AL TAGLIO DEI TRENI DELLA CIRCUMVESUVIANA!
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