La comunità del quartiere Bagnoli è una comunità politica. Per storia, per tradizione, perché eredita una cultura e una coscienza collettiva in disfacimento rispetto al suo passato, ma assai meno se paragonate allo sfascio che da questo punto di vista coinvolge il resto del tessuto cittadino. Per quasi un secolo Bagnoli è stato il feudo rosso della città, il quartiere della fabbrica e degli operai. Successivamente, quello che più ha creduto alle promesse di rinascimento e di rilancio turistico dell’ex sindaco Bassolino. Oggi, è qualcosa di diverso, ma non del tutto.
In una comunità di questo genere, delusa a tal punto da essere diventata scettica nei confronti dei governanti di qualsiasi colore, l’arrivo del sindaco-rivoluzionario non ha mai fatto realmente breccia. Anzi, a un anno e mezzo dalla sua elezione il livello di conflittualità è diventato piuttosto alto. Le questioni irrisolte sono le stesse di sempre: la bonifica, la conclusione delle “grandi opere”, il mancato scioglimento e anzi il rafforzamento di Bagnolifutura, l’assenza di politiche abitative e lavorative. Anche le pratiche di governo ricordano quelle degli ultimi quindici anni, ossia passerelle, inaugurazioni già inaugurate, e promesse irrealizzabili come la coppa America. Per di più, da qualche mese, parallelamente alla crescita del dissenso, si assiste a un innalzamento della pressione da parte della forza pubblica: ogni volta, per esempio, che il sindaco o qualcuno dei suoi assessori viene contestato sul territorio bagnolese, fioccano identificazioni e denunce, tanto che proprio nelle ultime settimane alcune perquisizioni hanno coinvolto militanti del quartiere, indipendentemente dall’età anagrafica e dalla (presunta) “pericolosità”.
Tuttavia, o forse proprio per questo, i gruppi e le associazioni che lavorano a Bagnoli, ma anche a Fuorigrotta, hanno intensificato negli ultimi mesi le proprie attività. Dal lavoro collettivo della maggior parte di loro sono nate due iniziative importanti come il “Laboratorio partecipativo” (un comitato di cittadini che ha prima vigilato e poi fatto proposte alternative alla superficiale gestione della crisi di zoo ed Edenlandia da parte del comune) e il comitato “Una spiaggia per tutti”, gruppo geograficamente e politicamente trasversale, che si è impegnato a raccogliere firme per rendere pubblico e gratuito il litorale tra Nisida e Pozzuoli, e poi a far si che questa proposta potesse divenire una delibera comunale, approvata in consiglio qualche settimana fa.
La novità di questi mesi, insomma, sembra essere proprio la rinnovata capacità dei militanti della zona flegrea di compattarsi, radunare persone, cittadini e gruppi (che differenziano la propria attività per intenti e modalità) attorno a temi che catalizzino l’attenzione di tutti, e a lotte che non possono che coinvolgere tutti. Proprio in quest’ottica, sabato 20 ottobre si svolgerà a Bagnoli un’importante iniziativa, la prima “Giornata comunitaria dei cittadini della decima municipalità”. L’invito, lanciato in questi giorni proprio dal Laboratorio partecipativo, è quello alla “comprensione del territorio tramite il confronto tra la cittadinanza attiva”. «Con questa giornata – spiegano i cittadini – vogliamo dar vita a un processo collettivo di analisi e approfondimento del territorio, che sia capace di fornire ai movimenti e alle istituzioni spunti, proposte, progetti, ma anche gli strumenti tramite cui realizzarli. Per far ciò, però, è necessario conoscersi, e quindi invitiamo tutti a partecipare per raccontare quello che si fa e si ha in mente di fare per il nostro territorio, illustrando le proprie idee e le proprie competenze».
L’incontro si svolgerà questo sabato presso il fondo agricolo di Saint Laise, piccola collina bagnolese che si affaccia sul golfo flegreo, a poche centinaia di metri dalla Solfatara. L’occasione sarà importante per parlare anche degli scenari dello stesso territorio di Saint Laise, un’area naturale che da almeno trent’anni prova a resistere a mire speculative di ogni genere, ma che dopo i provvedimenti di sfratto notificati ai contadini è sempre più a rischio sopravvivenza. (riccardo rosa)
Segue il programma della giornata:
Saint Laise è una collinetta che si affaccia sul golfo flegreo, a circa ducento metri dal mare; è ubicata a Bagnoli, al confine con Pozzuoli. I conduttori agricoli di Saint Laise sono in gran parte gli eredi degli originari fittavoli, detentori in passato di aree agricole ben più vaste. Infatti non solo quella coltivata di sette ettari circa, ma anche l’altra, adiacente, oggi occupata dalla Nato e dalla Fondazione Banco di Napoli per l’infanzia, costituivano un’unica proprietà nobiliare.
A seguito dell’esproprio avvenuto negli anni Trenta, dell’area Nato, i coloni furono trasferiti verso le zone agricole residuali. Già dagli anni Ottanta, però, la collina è oggetto di continue mire speculative, e oggi più del passato il pericolo è concreto: sono infatti in corso le procedure di sfratto degli agricoltori affittuari, l’unico baluardo per la difesa di questa preziosa e incontaminata realtà ambientale.
Sabato 20 ottobre il sito di Saint Laise ospiterà la prima Giornata comunitaria dei cittadini e delle realtà organizzate della X Municipalità (Bagnoli- Fuorigrotta).
Ore 9,30 – Confronto tra realtà organizzate e esperti per una conoscenza condivisa del territorio della X municipalità
Ore 13 – Pranzo sociale
Ore 15 – “Difendiamo Saint Laise dalla speculazione, mettiamo a coltura i terreni incolti”: assemblea aperta per stabilire contenuti, obiettivi e forme di lotta da intraprendere
Laboratorio Partecipativo
By Marco August 18, 2013 - 8:31 pm
è possibile sapere quella foto dove è stata scattata, e cosa rappresenta quel manufatto in via di costruzione a mare. Grazie