Gli amici di Napoli Monitor sono stati così gentili da offrirmi nuovamente questo spazio. La mia incostanza viene premiata. Il problema è che non sempre c’è qualcosa da dire sulla giornata calcistica, molto spesso va tutto come previsto. E, piuttosto che riproporre le solite chiacchiere stile Controcampo, meglio tacere – mi dicevo. O forse la stampa calcistica di questo paese mi ha ottenebrato lo sguardo in maniera irreversibile.
Ieri è andato tutto come previsto. La Juventus ha vinto senza meriti, il Napoli ha vinto con fatica e tra le due pretendenti accreditate si sta inserendo l’Inter, che non è esattamente l’Olanda di Michels, ma che rispetto all’Inter di Ranieri ha un suo perché. Eccolo qua, il campionato più livellato verso il basso che l’Europa abbia mai visto, un campionato nel quale il Catania – ottima squadra – potrebbe ambire alle prime posizioni, se solo prendesse coscienza di sé.
La Juventus di ieri. Ermanno Rea scriveva che “neppure l’indignazione riesce a diventare mai coscienza di qualcosa, a trasformarsi in periscopio, a cogliere la realtà al di sopra del pelo dell’acqua”. Allora cosa c’è sopra il pelo dell’acqua? C’è una società che detta legge in tutti le sedi. C’è una società alla quale basta alzare un braccio per farsi rispettare. C’è una società alla quale le sentenze della “giustizia sportiva” non fanno neanche il solletico. Il sistema Juventus è condannato a vincere il campionato.
Cosa può fare dunque il Napoli? Continuare per la propria strada, certo, magari nell’attesa di un arbitro in grado di sfilarsi dal sistema. Questo è il punto: ci sono arbitri obiettivi in Italia?In una ineccepibile analisi sulla figura dell’arbitro italiano, John Foot, docente di storia contemporanea all’Università di Londra, scrive: “Gli arbitri italiani onesti possono essere paragonati agli sceriffi del west (armati, in questo caso, solo di un fischietto), che cercano di imporre una sempre più debole legalità di fronte al sospetto universale, all’ostilità e alla violenza. Forse dovrebbero essere considerati i veri eroi del nostro tempo, per il loro coraggioso tentativo di applicare la legalità sul campo e per la sfida portata, ancora una volta con dignità e rispetto, al disprezzo per la legge così diffuso nella società italiana”.
Nell’attesa di qualche eroe del nostro tempo, il Napoli continua il suo campionato, vincendo contro il Chievo. Lo scorso anno il Napoli faticava molto con le squadre della bassa classifica. Ecco, ieri il Napoli non ha di certo mortificato il Chievo, ma almeno non ha avuto difficoltà – almeno nel primo tempo – a sfondare quel muro formato dagli undici schierati da Corini. Nel primo tempo Insigne, Pandev e Maggio hanno assediato il Chievo, cambiando continuamente fronte e trovando una buona manovra palla a terra. Lo scorso anno, invece, l’assedio risultava sterile, non concretizzato mai dall’imbucata giusta o dal cross decisivo. Probabilmente al Napoli di allora serviva un ariete, un calciatore in grado di sgomitare e sporcare un po’ di palloni. A quanto pare, Mazzarri non ne ha avuto bisogno: il gioco è migliorato, e si possono stendere squadre come il Chievo senza fare baccano.
Il problema sta forse nel secondo tempo. Gli azzurri vanno in vantaggio e decidono di addormentare la partita. Il Chievo prende coraggio e sfiora anche il pareggio con tiro alto di Thereau. Piccoli difetti di concentrazione, questi sono i problemi del Napoli. Difetti che, uniti alla sudditanza arbitrale, porteranno il Napoli a un onorevole secondo posto. Ma questo è solo il giudizio affrettato e precoce di un indignato. L’Inter, infine, dimostra un discreto gioco e sarà interessante assistere a Juventus – Inter di domenica prossima, considerato che l’Inter non è di certo il Catania e potere ne ha da vendere. Ti amo campionato, è sempre la solita storia.
Post scriptum – Ezio Vendrame, calciatore, scrittore e poeta: “I deboli su questa terra non sono rappresentati. Per questo ho sempre detestato la Juventus, l’immagine dell’arroganza truccata da perbenismo. Per me vincere era un incidente di percorso, per loro una condanna”. (el trinche carlovich)
By Enrico November 3, 2012 - 9:03 pm
Ciao,
e grazie per i collegamenti ipertestuali ad altri articoli. Però se mi permetti devo fare un’osservazione. Benché ti sia stato richiesto, hai comunque una bella chiosa. Insomma riassumendo:
la Juve vince perché è un’oerganizzazione potente
il Napoli pure vince ma non andrà al primo posto perché non è così potente come la Juve.
Ma potresti dire in che senso la Juve è così potente? Fai dei nomi per favore? Chi è che si vende? E perché i legittimi contendenti non denunciano?
Grazie
By Trinche November 6, 2012 - 3:44 pm
Caro Enrico,
qui nessuno si vende e nessuno compra. Nonostante in ballo non ci siano soldi – almeno presumo – , i favoritismi non si arrestano. E questo è ancora più deprimente, se permetti.