Al Centro Asterix il lunedì e il martedì un centinaio di giovani delle terze medie alla ricerca di motivazioni e impegno, si incontrano a fare teatro, musica, pittura, trucco teatrale. Si divertono, si impegnano e soprattutto ritrovano anche un po’ di motivazione per lo studio. Stanno lì perché gli dà appuntamento l’associazione Maestri di Strada che li incontra di mattina a scuola per aiutarli a studiare e fare un progetto per la propria vita. Questa attività ha un costo che è coperto da una fondazione privata. Il comune di Napoli ci mette il sostegno morale e fino al 31 dicembre la possibilità di usare le sale del Centro Asterix (in via D. Atripaldi, San Giovanni a Teduccio), che sono fatte apposta per l’uso da parte dei giovani.
Da lunedì 7 gennaio l’attività è sospesa, o meglio si svolgerà ovunque possa svolgersi e ovunque si possa far sapere ai cittadini lo scandalo di un centro giovanile di fatto chiuso ai giovani. E insieme a questa non ci sarà più l’attività della Ludoteca gestita dall’associazione “Gioco Immagini e Parole”, e neppure sportello di Ascolto psicologico gestito dall’Associazione SVT con il Centro servizi del volontariato.
A questo punto il centro giovanile non esiste più, infatti non sappiamo che senso abbia la presenza di un certo numero di impiegati, che conosciamo come motivati e impegnati a favorire la partecipazione giovanile, in un orario in cui non ci sono e non ci possono essere attività per i giovani.
“Improvvisamente” il 31 dicembre si apprende che non ci sono soldi per pagare chi è presente al pomeriggio. Ma dobbiamo credere che i nostri amministratori non sapevano nulla di quanto sarebbe accaduto? Oppure che i giovani, gli anziani, e quant’altri si vedono tagliato un servizio essenziale sono ostaggio di una lotta per accaparrarsi le poche risorse esistenti e che si voleva una forte drammatizzazione dell’evento?
Per il teatro siamo attrezzati, vuol dire che invece di rappresentare Gli uccelli di Aristofane, rappresenteremo Il carnevale rubato, commedia scritta e interpretata nel ruolo protagonista da Fefé Quagliarella, sindaco di una immaginaria metropoli, e rappresentante di tutti gli amministratori imprevidenti.
La popolazione è invitata, lo spettacolo è gratuito e ci sono solo posti di prima fila. (cesare moreno)