Sono partiti da Tunisi il 21 ottobre. In bicicletta, per il loro paese. Ad accompagnare Marwan, Ali, Hayfa e Jihen, c’erano anche Maggie, dalla Germania, e Aurelie, da Parigi. Ma il successo non è stato il numero alla partenza. Piuttosto la partecipazione che di paese in città ha visto raddoppiare i partecipanti. Come a Wad Zarqa, piccolo paese non distante dalla capitale. Amin e Nader si sono uniti al gruppo: «Avete una bicicletta e una coperta?» Partiti. Intonando qualche verso rap per raccontare la loro carovana.
Hanno toccato le cittadine dell’ovest, al confine con l’Algeria, e dell’interno della Tunisia per parlare del Forum Sociale Mondiale, che si terrà per la prima volta in un paese arabo, in Tunisia per l’appunto, nel marzo 2013. Da Wad Zarqa a Beja a Jenduba al Kef a Tala a Kassrine a Sidi Buzid, infine a Regueb e a Gafsa. Una carovana in bicicletta, un teatro di strada in movimento. Perché ai cittadini di questi piccoli centri è sembrato a primo impatto bizzarro vedere una ragazza velata, Hayfa, in bicicletta, accompagnata da una tedesca e da diciannovenni di campagna. In effetti Hayfa ha penato parecchio per convincere i suoi genitori a lasciarla andare. Non vogliono che vada in bici, ma lei ama la bicicletta e il suo paese più di ogni cosa. Così ha trovato nell’idea della carovana la sua realizzazione, lottando per ottenerla.
«Un altro mondo è possibile?». Era questa la domanda che, girando piccoli video, ponevano a donne, giovani, anziani di ogni parte. Proiettando film, incontrando le numerose associazioni che soprattutto dopo la rivoluzione del gennaio 2011 sono nate, mostrando alternative nel modo di viaggiare e risparmiare, parlando con contadine di contadine di tutto il mondo, la carovana non si è fermata. Oltre al giro in bicicletta di due settimane, i membri della carovana continuano a tornare nelle stesse tappe del paese. Per spiegare cos’è il Forum Sociale, per decentralizzare l’organizzazione che vede soprattutto impegnate associazioni della capitale, per stimolare la nascita di comitati locali che prendano parte al processo di mobilitazione per il Forum.
Prima della caduta del regime non si sognava. Non si poteva organizzare. Qualcuno ha detto loro: «La nostra testa aveva qualcosa di bollente dentro che non si sapeva come avrebbero potuto far uscire». O esplodere. Adesso si scopre un’altra Tunisia. Maggie ha scoperto una Tunisia che non conosceva, dormendo nei centri culturali e nelle campagne, condividendo il proprio sapere con quello altrui. Come utilizzare un cactus, come auto-organizzarsi per eventi locali, come creare cucine collettive. Tutto per costruire un altro mondo possibile, così come “un’altra Tunisia possibile”, parafrasando lo slogan del FSM. Ma ai tunisini non soddisfa la parola “possibile”. Un anziano di Regueb ha reagito: «É una stupidata quello che dite. Non è possibile, è necessario». (marta bellingreri)
Il FSM si terrà a Tunisi dal 26 al 30 marzo 2013. Tutte le informazioni sono sul sito internet del Forum. Attualmente, ogni settimana, si incontrano delle commissioni divise in gruppi. Associazioni e singoli possono già scriversi, proponendo attività secondo gli assi tematici del Forum: https://www.fsm2013.org/fr/registration.
Quanto alla Carovana, a questo indirizzo si possono scoprire tutte le tappe, le attività, le foto.