da horatiopost.com, 22 maggio 2013
“Imbarazzante” è il termine che il segretario del Pd Epifani ha impiegato per commentare l’attività dell’ultimo de Magistris, più impegnato a fare e disfare la tela della sua giunta che a governare la città. Prima era stata la magistratura, con l’inchiesta per molti versi irrituale sulla manutenzione delle strade, a porre interrogativi sulla capacità dell’amministrazione di affrontare problemi ed emergenze, e di utilizzare i pochi fondi disponibili, sulla base di un ordinamento plausibile delle priorità.
La verità è che manca a tutt’oggi un indirizzo strategico, un’idea per la città. I primi due anni sono stati consumati in una sorta di inconcludente spot, in vista di un’avventura nazionale malinconicamente naufragata. Ora il risveglio è amaro, il declino procede inesorabile, le ruvide questioni strutturali che Realfonzo aveva messo sul tavolo sono tutte lì, irrisolte, e davvero non si comprende come i nuovi innesti, a cominciare dal volenteroso Daniele, possano imprimere nuovo impulso e direzione.
Avremo probabilmente un assessorato alle buche stradali, evidentemente l’enforcement giudiziario è servito a qualcosa, ma per queste cose bastava far funzionare i servizi tecnici comunali, che invece sono in dismissione. Mentre avremmo avuto bisogno di un assessorato per la città metropolitana, con il compito di seguire (e orientare) il delicato processo che ridisegnerà i poteri per l’area napoletana, ora che la provincia cesserà la sua attività. E magari di un assessore alla programmazione comunitaria, per scrivere un po’ meglio i progetti 2014-2020 per Napoli, con l’obiettivo di utilizzare pienamente i fondi strutturali, gli unici soldi veri dei quali disporremo per gli investimenti.
A ogni modo, quello che c’è di veramente imbarazzante in tutta la vicenda, è il fatto che giudizi di merito sull’attività amministrativa debbano giungere da soggetti esterni al processo decisionale (il segretario nazionale di un partito, la magistratura), mentre in consiglio comunale i provvedimenti della giunta continuano a essere approvati, compresi quelli più gracili e sconnessi sotto il profilo di legittimità e opportunità, con il sostanziale appoggio delle forze esterne alla maggioranza, a cominciare proprio dal partito di Epifani. Con l’eccezione dei ragazzi di Ricostruzione democratica, tre giovani giuristi fuoriusciti dalla lista civica che aveva appoggiato il sindaco, che hanno capito che con l’aria che tira è meglio leggerle le carte, e votare di conseguenza. (antonio di gennaro)