Il corpo di Napoli
In copertina – Il sesso ci circonda. Muove vite e corpi, ne siamo attratti, talvolta soggiogati. Si insinua negli spazi pubblici e privati, nelle case, nelle strade, sugli autobus. Ci coinvolge e ci lascia indifferenti. È sulle facciate dei palazzi, nelle immagini ammiccanti dei cartelloni pubblicitari extralarge, ignorato da passanti distratti e assuefatti. È sugli stradoni che costeggiano le fabbriche dismesse in periferia, venduto di notte e di giorno, in macchina o in un cinema porno. Sbattuto in prima pagina, programmato in seconda serata, squadernato sotto gli occhi di grandi e piccini. A portata di click. Una sovraesposizione di immagini e corpi che ha il prevedibile effetto di renderlo, più che un tabù, un’entità astratta e asettica, povera di vita.
Ma se proverete, come abbiamo fatto in questo numero, a indagarne certi luoghi di riferimento – reali e virtuali -, certi linguaggi cifrati – verbali e non verbali -, i tanti segnali di fumo solo apparentemente occultati dal caos della grande città, vi accorgerete che le pratiche sessuali, l’approccio, il contatto, percorrono strade ben più appartate, invisibili, silenziose, ai limiti della clandestinità e del senso di colpa. […] Vista da vicino la girandola del sesso si conferma forza sotterranea, motore della comunità; infinitamente meno rassicurante ma molto più viva di quel prodotto che ci stanno vendendo là fuori. La città lo sa, non le piace ammetterlo. Per questo fa finta di niente.
Pag. 2 e 3 – Un altro giro a vuoto – Le futuristiche predizioni di Azimov sul 2014, mentre a Napoli circolano i treni del ’61, si fanno scherzetti in Regione e gli ultimatum per la bonifica restano parole vane. La ruote del tempo torna al principio ma le baby gang mantengono le promesse
Pag. 4 e 5 – C’eravamo tantra amati – La presenza di internet virtualizza all’estremo il consumo del porno. Il cinema hard a pochi metri dalla questura rimane un punto di ritrovo storico per gli amanti del genere. Mentre chi vuole passare all’atto pratico sceglie il “centro benessere”
Pag. 6 e 7 – L’isola della marchetta – Il Centro Direzionale domina con i suoi grattacieli l’area orientale della città. Dopo l’orario di ufficio i viali si svuotano e comincia un frenetico viavai. La prostituzione maschile si concentra tra queste strade, la zona di Gianturco e la Stazione Centrale
Pag. 8 e 9 – Con gli occhi addosso – Anna ha studiato all’Accademia di Belle Arti e raccoglie testimonianze anonime di molestie sessuali subite da donne a Napoli, per corredarle di illustrazioni e creare un lavoro artistico. La casistica è molto nutrita e le straniere sono tra le più esposte
Pag. 10 e 11 – Noi, in fuga dal genere – Tra il Rione Traiano di Napoli e i vicoli della Croce Bianca di Genova le voci dei vecchi transessuali raccontano come è cambiata la loro condizione negli ultimi decenni. Dalla progressiva scoperta dell’identità fino al mutamento delle percezioni altrui
Pag. 12, 13, 14 e 15 – Le mani sulla collina – Tra la metropolitana di Bagnoli e l’ex base Nato c’è l’ampia area agricola di San Laise. I contadini rimasti sono eredi delle famiglie insediate in quel posto da prima della guerra. Oggi rischiano di essere cacciati. Tre storie che abbracciano quasi un secolo
Pag. 16 e 17 – Wiseman e il cinema leale – Una chiacchierata con Frederick Wiseman, decano del documentario americano e maestro della “reality fiction”. Nei suoi film un inventario delle istituzioni occidentali, dai manicomi americani ai cabaret francesi. A lezione di cinema e di onestà narrativa
Pag. 18 e 19 – Dodici pollici – Libri: Paolo Valerio / Enzo Albano – Luoghi: Archeobar – Film: L’arte della felicità
Con i testi di – umberto piscopo, riccardo rosa, antonio bove, giulia beatrice filpi, marcello anselmo, salvatore porcaro, salvatore de rosa, alessandro cocorullo, fabio germoglio
e i disegni di – cyop&kaf, malov, hurricane, ottoeffe, giulia d’anna, gianfranco de angelis, diego miedo, cristina portolano