Si può sapere che è successo ieri? Basta guardare i giornali, chiaro. C’è chi si stava preparando questo editoriale da un paio d’anni. Attenzione quindi a pensare che fosse una semplice manifestazione contro la Ztl.
Ieri a Napoli è successo di più: è passato di mano il testimone dell’egemonia cittadina. C’è stato uno slittamento di protagonismo dai militanti di partito ai cittadini delle associazioni, dagli intellettuali organici ai blogger senza freni inibitori. […] Comincia il trasloco da un blocco sociale a un altro, e quello nuovo, è composto di piccoli imprenditori, di artigiani, di commercianti, di un’opinione pubblica sensibile più alla questione economica che a quella ideologica… (marco demarco, il corriere del mezzogiorno, 11 aprile 2013).
Sarà così, la vittoria dell’uomo comune, del piccolo commerciante, indifferente ai personalismi e ai giovanilismi. La vittoria delle associazioni (ma quali?), dei blogger senza freni (ma chi?), nè di destra nè di sinistra (ancora?). Brava gente, fatte poche eccezioni. Vai col secondo editoriale, meno entusiasta e più accorato, mosso da tensione spirituale.
Sono stati lanciati petardi, fatte pressioni sui commercianti perchè tenessero le saracinensche abbassate e si sono viste in giro anche delle brutte facce. Tutto questo è inaccettabile e da condannare. Ma sarebbe un grosso errore politico sostenere che dietro la manifestazioni di ieri vi fosse la camorra. Significherebbe dare ancora una volta prova di lontananza dalla realtà, il che in definitiva è il motivo principale che ha trasformato de Magistris e non altri nel principale bersaglio di chi oggi a Napoli manifesta il proprio disagio. […] Invece de Magistris sembra carente di quella dote fondamentale per chi governa una comunità che è l’umiltà, non una prorogativa dei deboli ma una qualità dei grandi (basti pensare a papa Francesco). (giustino fabbrizio, la repubblica napoli 11 aprile 2013)
Papa Francesco, appunto, ecco la mia idea di polica sarebbe un po’ diversa. Comunque ecco una voce che il Corriere ha ritenuto rappresentativa delle proteste di ieri: la signora Edvige Nastri, “cittadina appassionata”, ex sostenitrice di Rossi Doria, non ha votato de Magistris, dice, ma si augurava che vincesse (?). Dal blog Non perdiamo la speranza passa all’attivismo su Facebook, con il gruppo Ufficio stampa, poi dopo l’abbandono di Narducci e Realfonzo, decide di dare vita a un gruppo più critico.
«Infine Realfonzo. Ho pianto in quel momento, era l’ultimo baluardo di tutela per i cittadini. Allora abbiamo creato Cittadinanza Attiva che ha raccolto le anime abbandonate dal padre-sindaco. Le abbiamo raccolte tutte. Seimilacinquecento adesioni. È diventata una vera vocazione per noi». […] Ma perchè de Magistris è peggio della Iervolino? Un cittadino non dovrebbe gioire per la Ztl? E soprattutto, a Napoli il problema è la Ztl? «Pedonalizzare è positivo se esiste un sistema di mezzi pubblici che funziona. C’è chi aspetta ore sotto le pensiline della Cumana, l’alternativa è il taxi solo se hai i soldi. A Milano non sentirei mai la mancanza dell’auto». (simona brandolini, il corriere del mezzogiorno)
Lasciando stare Milano e le ironie facili, mi chiedo solo com’è possibile continuare ad attaccare il Comune per i trasporti. Dategli addosso per le politiche sociali, per la gestione del patrimonio immobiliare, o per come la Ztl è stata disegnata. Ma cerchiamo di mettere un po’ d’ordine.
La somma dei tagli nazionale e regionale al trasporto pubblico è stata del 27%, una corsa su quattro eliminata, il contributo all’Azienda napoletana mobilità è stato decurtato del 40%. […] Il commercio è in ginocchio, ma non è solo una questione di viabilità. Nel 2012, secondo i dati provenienti dal sistema camerale, ha chiuso un’impresa al minuto a livello nazionale. […] D’altro canto, l’afflusso di turisti è in netta crescita e molti gestori di pizzerie e ristoranti ammettono, a mezza bocca, che gli affari sono quintuplicati con il lungomare chiuso alle auto, ma restano i problemi strutturali di una città inchiodata al predissesto, in attesa messianica dell’anticipo del contributo della legge salva-comuni. (adriana pollice, il manifesto, 11 aprile 2013)
Forse è il caso di guardare, ogni tanto, anche agli altri versanti…
Caldoro è accerchiato, questo è poco ma sicuro. E non basta dire che sui fondi per il welfare ha le mani legate, perchè tutto dipende da Roma. È indubbio che per l’argomento non si sta spendendo come invece ha fatto per il decreto sui debiti della pubblica amministrazione. Anche quella è una decisione che dipende solo ed esclusivamente dal governo centrale, però i suoi interventi si sprecavano. Sulle politiche sociali, invece, neanche una parola. (maria bertone, cronache di napoli, 11 aprile 2013)
… e a quelle politiche veramente concrete, è il caso di dire, non “lontane dalla realtà” come quelle del sindaco, che, avallate da una magistratura irresponsabile, continuano a mettere a rischio la vita degli abitanti della regione.
Via libera dalla magistratura alla realizzazione di un impianto di stoccaggio di rifiuti, pericolosi e non, in via Edison in località Lo Uttaro al confine tra i comuni di Caserta, San Nicola la Strada e San Marco Evangelista. […] Secondo i giudici “il danno grave e irreparabile” annunciato e temuto dal comune di Caserta non può essere valutato in virtù del fatto che l’impianto, autorizzato con decreto regionale del luglio 2011 e gestito dalla New Ecology srl, non è ancora stato costruito. […] Nell’impianto … verranno trattate 87mila tonnellate di rifiuti all’anno. E ciò malgrado l’area Lo Uttaro sia stata inserita, con decreto del ministero dell’Ambiente, tra i siti di bonifica di interesse nazionale e sia destinataria di un progetto di caratterizzazione e messa in sicurezza del valore di 25 milioni di euro che dovrebbe partire a breve. (daniela volpecina, il mattino caserta, 11 aprile 2013)
Giusto, per valutare che il danno sia effettivamente grave e irreparabile bisogna prima poterne vedere gli effetti…
Giovane, napoletana, pubblica una lunga lettera sul sito parallelo41.net dal titolo inequivocabile: “Io, malata di cancro per colpa della mia terra avvelenata”. […] “Accadono tante disgrazie nel mondo, tante catastrofi naturali, verrebbe da pensare. Invece qui si parla di una malattia inflitta da uomo a uomo. Avete capito bene. Il mio tumore è stato causato da altre persone”. (corriere del mezzogiorno, 11 aprile 2013)
a cura di nina d’alessio