Tra giovinastri incendiari e risse da stadio, black bloc e tifosi accoltellati, le istanze delle Assise cittadine vengono declassate dal Corriere del Mezzogiorno a “protesta dei ‘senior'”. “Bagnoli non è in vendita”, dicevano ieri davanti al Castel dell’Ovo questi astrusi nonchè ennesimi professionisti delle proteste, che ce l’hanno soprattutto con la nuova giunta.
«Il sindaco della legalità ha permesso di svolgere l’evento su un terreno illegale, la colmata, che per legge dev’essere rimossa», ripetono i militanti. […] «La colmata va rimossa, altrimenti finirà che costruiranno alberghi, case e scuole sui veleni. Poi, tra vent’anni dovranno rimuovere tutto».
[…]La replica arriva da Sodano su “Vedi Napoli”, il blog del direttore Marco Demarco sul sito del Corriere del Mezzogiorno. «…Ricordiamo che l’area della colmata è un sito di interesse nazionale e gli interventi dovranno essere realizzati con finanziamenti del governo centrale, che al momento non sono disponibili e su cui tutti dobbiamo attivarci per ottenere le risorse finanziarie. Al momento c’è solo una gara in corso per la bonifica dei fondali, i cui termini scadranno a fine 2011 e in base alle previsioni del soggetto attuatore (il Provveditorato alle Opere pubbliche) i lavori potranno cominciare nell’estate del 2013 per una durata di 12-18 mesi». (angelo lomonaco, il corriere del mezzogiorno, 18 ottobre 2011)
Non c’è incompatibilità quindi, dice Sodano, tra regate e bonifiche: prima le une poi le altre, con ordine. Si tratta, come dice il Mattino, di sapere apprezzare i contrasti:
Il contrasto sarà stridente ma certo affascinante: nel 2013 le modelle di Louis Vuitton sfileranno sulla colmata a mare. […] Luis Vuitton è un marchio mondiale, con negozi in tutto il mondo, il fatto di abbinarlo a Napoli non è poca cosa. Borse, scarpe, sciarpe, cinture accessori, gioiellerie che fanno sognare soprattutto le donne. (lu.ro., il mattino, 18 ottobre 2011)
Anche i falsari saranno entusiasti senza dubbio. In ogni caso lo stesso sindaco che a Bagnoli si premurava di tenere fuori l’avvocato Marotta e gli altri membri di Assise e associazioni cittadine, impedendo che le loro rivendicazioni potessero disturbare gli investitori internazionali, si fa però paladino degli indignati. De Magistris infatti boccia categoricamente la proposta di Antonio Di Pietro di tornare alla Legge Reale, che prevederebbe fermi obbligatori con riti per direttissima direttissima e pene esemplari. Dice il sindaco:
La legge Reale è un vecchio arnese fascista cancellato dalla democrazia, non serve resuscitarlo. Ci sono le leggi ordinarie, usiamo quelle. Piuttosto si rischia di cancellare una proposta piena di contenuti politici mettendola solo sul piano dell’ordine pubblico. (adriana pollice, il manifesto, 18 ottobre 2011).
Ma quali erano poi questi contenuti? La loro applicazione locale sembrerebbe a dir poco fumosa. In ogni caso Libero fornisce una prospettiva finalmente diversa su tutto il tedioso dibattito sui black bloc, un’analisi psico-criminologica delle masse manifestanti che titola: “I violenti hanno un sacco di fan”:
A Roma sono usciti allo scoperto giovani non ancora terroristi, ma pronti, così temo, a diventarlo. Quanti degli Indignati che sfilavano con intenzioni pacifiche li osservavano infuriati o infastiditi? Nessuno può saperlo, anche perchè non si conosce con esattezza la forza numerica del corteo. Ma è lecito sostenere che una parte dei manifestanti aveva il cuore che batteva per i rivoltosi. […] Se questo è vero, e credo che lo sia, emerge un’altra considerazione. […] Sabato è entrato in scena un nuovo partito rosso, non ancora armato eppure pronto a esserlo, che rischia di mettere nell’angolo le sinistre istituzionali e la loro battaglia politica contro il centrodestra. (giampaolo pansa, libero, 18 ottobre 2011).
Beato ottimismo! Ma dopo tutti questi entusiasmi e fervori rivoluzionari torniamo alle avvilenti beghe cittadine. Uno dei problemi della città che farà da passerella a Vuitton è la gestione del patrimonio immobiliare del Comune, che per non investire in case popolari continua a sostenere spese improponibili. Come nella vicenda dell’hotel Vergilius, che da dieci anni ospita un centinaio di persone colpite negli anni scorsi da alluvioni e crolli delle loro abitazioni. Il Comune ha smesso di pagare il fitto dal 2008, e la nuova amministrazione non intende rinnovarlo: motivo per cui gli sfollati protestano da diversi giorni, ma l’assessore al patrimonio Bernardino Tuccillo si rifiuta di riceverli.
Già al “Roma” l’asessore aveva detto che queste persone avevano avuto già troppo negli ultimi dieci anni, vivento comodamente in albergo a spese della collettività. In effetti, le cifre elargite dal Comune nell’ultimo decennio sono astronomiche. Ventiquattro milioni di euro in dieci anni, con la media di seimila euro mensili per nucleo familiare di quattro persone, un trattamento di lusso che portava via dalle tasche del Comune centottantaquattromila euro al mese. In tutti questi anni, si sarebbe potuto, con quei fondi, acquistare case a Posillipo per tutti. (claudia sparavigna, il giornale di napoli, 18 ottobre 2011).
Sugli “sfollati d’oro”, come li chiamano i giornali, sta indagando la magistratura, ipotizzando i reati di truffa e corruzione ai danni del Comune. A questi si sono aggiunti però negli ultimi mesi anche un migliaio di rifugiati politici arrivati dalle coste nordafricane, ospitati ancora una volta in alberghi, non si sa bene con quali tempistiche e quali evoluzioni future. Dicono infatti gli avvocati dell’hotel Vergilius, nello stesso articolo citato sopra:
«Bisogna fare distinzione tra sfollati e rigugiati politici, dall’ufficio dell’Assessore D’Angelo ci avevano garantito che per i rifugiati non c’era nessun problema».
Garanzie d’oro. Almeno fino a quando non si accorgeranno improvvisamente di avere buttato altri milioni che avrebbero essere investiti in qualcosa di sensato. Già vedo i titoli: Emergenza rifugiati. I rifugiati d’oro del Comune occupano la passerella di Vuitton. Ma non poniamo limiti: dopotutto, domani è un altro giorno!
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a cura di nina d’alessio