La passerella va rigenerata,
perchè s’è scapezzata sotto al muorto
dell’umulugazione più sguaiata,
che l’ha sguarrata senza più rituorno.
Bisogna imarbarirla senza scuorno
nel respirare ogni particulare,
ogn’eccezione al mondo generale,
vestirla a merda e viermi in pieno giorno.
Basta cu’ ‘sti vedute americane,
con la retorica dispersa al viento
che non trova più senso e va a puttane…
Nommena ‘a terra, invece è di cemiento.
E basta col buon senso culuniale,
con la maniera senza sentimiento
che è sdradicata al suogno ed al turmiento
nel solco demucratico imperiale.
Ma come fare per rifucillare
questa zolla seccata di desierto?
Mettersi in capa di poter spurcare
senza paura di destar scuncierto.
Recuperar barbariche visioni,
stracciare fiori, zuoccoli e visoni,
avè a che fare con le peggio scuole
indecorose a spirto pruvinciale.
E amare tanto, poi, l’irraziunale,
chè il Pataterno fa le cose a cazzo,
prendere i micrubi oltre il bene e il male,
mugugni dalla vocca di un pazzo.
Bruciare tutte quante quelle scuole
che inquadrano il pensiero allo stampino.
E darsi tanti limiti a sterminio
di quella libertà che ci fa male.
Sule ‘a schifezza può rigenerare
‘sta stanza bianca, asettica e civile.
Kubrick avrebbe affrescato uno spitale
dove manco la muerte può venire. (nicola vicidomini)