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In ricordo di Vincenzo Consolo, morto sabato scorso a Milano, riproponiamo un’intervista apparsa nel 1993 sul numero 2 della rivista Dove sta Zazà. Cosa dobbiamo a Sciascia a cura di Goffredo Fofi. Vincenzo Consolo è il maggior scrittore siciliano di oggi, certo uno dei più radicali nelle sue scelte (un linguaggio non recuperabile dalla medietà televisivo–giornalistica, su temi poeticamente alti e storicamente centrali). Abbiamo chiesto all’autore di La ferita dell’aprile, di Il sorriso dell’ignoto marinaio, di Retablo, di Le pietre di Pantalica e di Nottetempo […]
da L’Unità, 10 settembre 2011 Non è così difficile distinguere tra coloro che, pieni di buona volontà, cercando di investigare, raccontare e denunciare le storture del contesto italiano o globale, lo fanno perché questo va atrocemente di moda, e quelli che lo fanno per una persuasione profonda e non di superficie. La parola persuasione viene dal linguaggio capitiniano (di Capitini è stato appena ripubblicato da Laterza un grande libro di straordinaria valenza politica proprio in rapporto al nostro oggi, Religione aperta) e sa di messa […]
Perché aspettarsi che i giovani siano di per sé portatori di novità positive? La storia del mondo è sempre proceduta per sete di dominio e per scontri all’interno dei dominanti e per rivolte dei dominati, per contrapposizioni di idee e di progetti nell’organizzazione e nel controllo delle società. In definitiva: per guerre civili, per contrasti tra gli interessi degli uni e degli altri. Il breve periodo delle speranze dei socialisti o dei riformatori borghesi è trascorso da tempo e quelle idealità, quei progetti sono stati […]
Uno dei più importanti giornalisti italiani mi aggredisce al termine della presentazione di un libro dicendomi a brutto muso: ma chi ti autorizza a dire queste cose di noi? Del suo giornale, della sua categoria. Colto di sorpresa, non ho la prontezza di spirito per rispondergli, semplicemente: «Il fatto che ti pago, che compro il tuo giornale», oppure, come diceva Giorgio Manganelli (e se non era lui va sempre bene): «Il solo potere che rimane a chi non ha potere è quello di criticare il […]