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Ventinove anni fa, il 5 gennaio del 1984, moriva Pippo Fava, giornalista e direttore de I Siciliani, ammazzato dalla mafia a Catania. Pippo Fava ha scritto un sacco di libri, e cose di teatro anche. Però Pippo Fava non è mica uno importante. Per esempio: arriva una centoventiquattro scassata, dalla centoventiquattro esce uno con la faccia da saraceno e un’Esportazione che gli pende da un angolo della bocca e ride e quello è Pippo Fava. Bene, un giorno a Pippo Fava gli dicono di fare un giornale, […]
da Napoli Monitor n. 51 / Novembre 2012 Sono passati alcuni mesi dalla scomparsa di Vincenzo Consolo, certo uno degli scrittori più affascinanti dell’ultimo cinquantennio. Ma per fortuna avremo da leggere ancora altri suoi libri, a cominciare da questo La mia isola è Las Vegas (Mondadori 2012, pagg. 250, € 19) che raccoglie cinquantadue racconti, tutti o quasi i suoi testi narrativi brevi. Sono testi molto godibili, che coprono un arco temporale molto ampio, dal 1957 al 2010; usciti in gran parte su quotidiani e […]
da I Siciliani Giovani n. 5, maggio 2012 Dopo vent’anni è crollata fragorosamente la destra. In Italia essa aveva aspetti particolarmente odiosi, esaltando il razzismo e la prostituzione. Inoltre – ciò che ci riguarda più diretttamente – aveva comunanze d’interessi, almeno occasionali, con l’area del potere mafioso. Per la mafia dunque comincia, annunciata da tempo, un’emergenza. Come reagirà (o ha già reagito)? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che nel suo imprinting c’è, fin dalle prime stragi, un disprezzo totale per la vita umana. Spesso queste […]
Da I siciliani giovani, aprile 2012 Telejato, piccola “roccaforte” dell’informazione libera, trasmette da Partinico, a due passi da Palermo, epicentro di uno dei territori a più alta densità mafiosa. Direttore della “più piccola televisione del mondo, con il telegiornale più lungo del mondo” è Pino Maniaci, un omino con un paio di baffoni e con una telecamera ormai parte integrante del suo essere. Come ogni televisione comunitaria ha dei limiti: tre minuti di pubblicità all’ora e l’ obbligo di realizzare il 60% di autoproduzione al giorno. «Significa – dice […]
Sant’Agata di Militello, 23-24 gennaio 2012 In una giornata incerta, iniziata col sole e conclusasi con una leggera pioggerella, si è celebrato a Sant’Agata di Militello, provincia di Messina, il funerale di Vincenzo Consolo, autore tra i più creativi e singolari della storia della letteratura italiana degli ultimi cinquant’anni. Come da suo volere la funzione si è svolta presso la piccola cappella del Sacro Cuore, collocata all’interno dell’istituto salesiano frequentato dallo stesso scrittore durante la sua infanzia, e descritto, anche se sotto anonime spoglie, nelle […]
In ricordo di Vincenzo Consolo, morto sabato scorso a Milano, riproponiamo un’intervista apparsa nel 1993 sul numero 2 della rivista Dove sta Zazà. Cosa dobbiamo a Sciascia a cura di Goffredo Fofi. Vincenzo Consolo è il maggior scrittore siciliano di oggi, certo uno dei più radicali nelle sue scelte (un linguaggio non recuperabile dalla medietà televisivo–giornalistica, su temi poeticamente alti e storicamente centrali). Abbiamo chiesto all’autore di La ferita dell’aprile, di Il sorriso dell’ignoto marinaio, di Retablo, di Le pietre di Pantalica e di Nottetempo […]
da Ucuntu n.92 Ci sono poche cose più inutili di questo numero di Ucuntu, in questo buffo paese in cui il principale argomento di politica è il numero e l’età delle ragazzine comprate dal rimbambito monarca. Leggetelo, se proprio volete, come una semplice testimonianza: fra gli italiani, e siciliani, del duemila e rotti non tutti erano del tutto privi di vergogna, non tutti prendevano atto. Leggete questo, ora o fra vent’anni, e non confondeteci con gli altri. Perché quel che è successo a Catania in […]
Le Siciliane vincono il Premio Alpi. E non dovremmo festeggiare? Mafia, camorra, Fiat: è tutto alla faccia vostra! (da www.ucuntu.org, 24 giugno 2010) A Napoli, come sapete, si paga il pizzo. Il camorrista va dal commerciante e gli fa: “O paghi o ti faccio saltare in aria”. Il commerciante liberamente decide che pagare è molto meglio di saltare per aria. “Bravo – gli fa la camorra – tu sì che sei un uomo saggio e perspicace”. I napoletani che hanno la disgrazia di essere anche […]