La settimana inizia con il botto. Nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 un ordigno artigianale danneggia l’auto della moglie di un pregiudicato e la saracinesca di una vicina pizzeria in via San Biagio dei Librai, in pieno centro storico turisticizzato. La pizzeria il lunedì sera era regolarmente aperta. Qualche ora prima, sotto gli occhi del San Gennaro di Jorit si erano sentiti dei colpi di pistola.
Il prefetto emana, la mattina di lunedì, un comunicato: “In relazione agli eventi delittuosi registratisi nelle prime ore del mattino di ieri nella zona dei Decumani di Napoli, il Prefetto di Napoli che aveva disposto, nell’immediatezza, l’intensificazione dei servizi di controllo sul territorio, ha sottolineato che le Forze dell’ordine stanno attuando la massima vigilanza e riservano particolare attenzione alle indagini volte all’individuazione dei responsabili”.
Controllo del territorio che la sera precedente, intorno allo stadio Maradona, dove era in pieno svolgimento il megaconcerto di Geolier, e nella zona di piazza Plebiscito trasformata in arena per i concerti di Gigi d’Alessio e Renato Zero, ha portato a un’evidente azione di contrasto di quei crimini che tolgono il sonno al quasi deputato europeo rosso-verde Francesco Emilio Borrelli. Durante l’esibizione di Renato Zero, infatti, “gli agenti hanno provveduto ad allontanare e verbalizzare sette parcheggiatori abusivi, cinque dei quali denunciati e a cui sono stati sottratti i proventi dell’attività illecita. Nei pressi dello stadio Maradona gli agenti hanno fermato altri sette parcheggiatori abusivi denunciandone uno. Sono stati, inoltre, effettuati quattro sequestri per la vendita di bevande alcoliche non autorizzata, prelevati trentasette veicoli per sosta vietata ed elevati quarantotto verbali per diverse infrazioni…”.
Dopo il “terrore ai decumani”, martedì 25 continuano le grandi manovre per ristabilire la legalità in città. L’assessore alla sicurezza De Iesu dichiara la tolleranza zero contro gli abusivi del lungomare: “I vigili urbani e gli agenti delle altre forze dell’ordine, su mandato della procura, hanno il compito di portare a termine il giro di vite sull’illegalità che imperversa da via Nazario Sauro fino a Largo Sermoneta […]. Un abusivismo che dura da decenni per le attività che vendono taralli, patatine, bibite e soprattutto alcolici tra Mergellina, via Caracciolo e dintorni, cui vanno aggiunti l’esercito di parcheggiatori, balneari e ormeggiatori abusivi che stanziano in zona. La lotta ai chioschi irregolari costituisce certamente una delle principali novità dell’estate 2024”. Un primo risultato è stato un blitz per sequestrare due frigoriferi portatili.
È ancora il rosso-verde Borrelli, stavolta di persona, a vigilare sulle misure di contrasto: “Dopo le aggressioni fisiche e verbali ai danni di uno dei gestori di chalet e nei miei confronti, dopo i blitz […] sono tornati a Mappatella Beach. Si sono organizzati in poche ore e, sfrecciando per la città a bordo di motorini elettrici, hanno riportato le sedie da affittare illegalmente ai bagnanti […]. I gestori dello chalet, aggrediti, vivono nel terrore”.
La Svolta della città è innegabile. Anche se Guido Trombetti sul Mattino individua ancora delle necrosi pericolose nell’atteggiamento dei cittadini (e delle cittadine): “Il piccio rende. Cioè piangere rende. Lamentandoti ottieni che il tuo interlocutore si muova a pietà. E guadagni dalla commiserazione di chi ti ascolta. Lo Storytelling (sic) della struttura comunicativa dei napoletani ha sempre previsto questo motto come centrale”.
Chi non si lamenta, è il fresco direttore del Mattino di Caltagirone, Roberto Napoletano: ”Bisogna prendere atto senza pregiudizi ideologici, da una parte e dall’altra, che il Mezzogiorno italiano sta crescendo mezzo punto in più della media nazionale perché in silenzio è cambiata la macchina pubblica degli investimenti produttivi che recupera lo spirito della Cassa del Mezzogiorno di Gabriele Pescatore che fece le opere del Miracolo economico italiano del Dopoguerra ”.
L’ennesimo nuovo miracolo italiano si starebbe realizzando grazie al ministro Fitto che ha centralizzato l’utilizzo dei fondi Pnrr, utilizzandoli per la creazione della Zes e in progetti di gasdotti adriatici e siciliani e sul potenziamento di linee ferroviarie veloci tra Napoli e Bari verso la Sicilia. Progetti che sono aperti da almeno un decennio. Una regia centrale al tempo dell’autonomia differenziata che riprende l’esperienza di Pescatore che non è stata propriamente un successo ponendo le basi della sperequazione economica tra Sud e Nord Italia. Ma sul Mattino l’entusiasmo sembra contagioso. “ll 2024 – scrive Paolo Barbuto – rischia di diventare l’anno della svolta sul fronte dei trasporti napoletani. Tra meno di un mese verrà finalmente inaugurato dopo trentaquattro anni il progetto della linea 6 della metropolitana. […] Poi toccherà alla linea 7, la metropolitana degli studenti che finalmente vedrà arrivare i treni all’interno del campus universitario di MonteSant’Angelo”. Vedremo se il rischio ne sarà valsa la candela, considerando che l’ultima opera infrastrutturale inaugurata è l’ascensore che porta sul belvedere di Monte Echia per la modica cifra di cinque euro.
L’entusiasmo imperversa tra gli editorialisti di Caltagirone: “Nella città in cui uno dei caratteri essenziali dell’essere cittadini è l’idea che bisogna cavarsela da sé ormai per qualsiasi cosa, per questo regesto di appuntamenti prossimi venturi c’è da stropicciarsi gli occhi dall’incredulità. Soprattutto perché al centro c’è il trasporto pubblico locale”, scrive Piero Sorrentino. “Se proprio in questa città esiste un modello di eccellenza in cui pubblico e privato sono riusciti a lavorare benissimo, come accade all’aeroporto di Capodichino, una discussione sulla possibilità di allargare questo modello al trasporto urbano andrà fatta”. Ecco. La prospettata rivoluzione dei trasporti locali è nient’altro che l’apertura a investimenti e profitti privati. La Napoli capitale del Mediterraneo in procinto di vendersi il patrimonio culturale, è pronta ad affrontare il discorso anche della svendita delle sue poche infrastrutture.
Intanto però il bradisismo a Pozzuoli e nei Campi Flegrei continua a crepare le case dei residenti. Agli sfollati di Pozzuoli restano quindici notti di albergo e poi saranno accompagnati all’uscita per le necessità dell’imminente stagione estiva. Mercoledì 26 Repubblica titola: “Pozzuoli, flop dell’esercitazione antibradisismo: si presentano in trenta. A Napoli nove persone con sette figuranti mandati dall’Asl”. Ancora una volta è l’irresponsabilità dei cittadini a essere messa sotto accusa, quando forse la partecipazione a simili iniziative dovrebbe essere preparata con più cura in un periodo di emergenza, e non affidata alle pagine social della Protezione civile. “‘Ci viene chiesto di partecipare a una simulazione quando un mese fa noi abbiamo vissuto un’emergenza reale. Quella sera, qui sul lungomare noi cittadini eravamo tutti presenti. Sono stati i soccorsi ad arrivare in ritardo’. Racconta una cittadina che non ha voluto partecipare all’esercitazione”, si legge sul Corriere del Mezzogiorno.
Altra rivoluzione del 2024 sarà il nuovo Napoli di Conte. De Luca, Manfredi e il rettore della Federico II Lorito inquadrano l’allenatore leccese come uomo del rilancio. Nella presentazione di giovedì 27, lui non promette lo scudetto ma il massimo impegno: “Cercheremo di coinvolgere il popolo e regalargli una gioia con il gioco”.
Venerdì 28 Il Mattino abbandona gli entusiasmi e gli occhielli sul “cambio di paradigma” e lancia improvvisamente l’allarme (e l’occhiello) “Emergenza criminalità”, ripercorrendo la serie di episodi delittuosi, sparatorie e aggressioni degli ultimi giorni. Molto spazio viene dedicato alla querelle tra la mamma di uno dei feriti in una sparatoria avvenuta tra mercoledì e giovedì a Largo Banchi Nuovi (giovane legato alla criminalità organizzata della zona della Pignasecca) e l’influencer Rita De Crescenzo, accusata dalla prima di avere un ruolo non meglio precisato nella pianificazione dell’aggressione. Nella stessa sparatoria rimane ferito gravemente Alessio Bianco, pizzaiolo, venticinquenne, incensurato.
Sempre venerdì, Vincenzo De Luca (forse dopo aver visto i balletti di Elly Schlein e Vladimir Luxuria alla parata milanese) annuncia la propria partecipazione al Pride di Napoli. Dimenticate in un colpo le uscite omofobe contro il Ddl Zan e le battute machiste dei videomessaggi che il presidente della Regione registrava durante la pandemia di Covid-19. Lo stesso giorno il sindaco Manfredi viene nominato rappresentante dell’Anci (è quasi certo che sarà il prossimo presidente) nella Conferenza Stato-Città, quella in cui i comuni discutono con il governo dell’assegnazione dei fondi agli enti locali. (redazione)