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rewind roma
3 Maggio 2025

Rewind Roma, aprile 2025 # Cadaveri eccellenti

Stefano Portelli

 

(disegno di peppe cerillo)

Il primo aprile senza sapere dell’imminente morte del papa il sindaco annuncia il blocco degli sfratti, l’esproprio delle case vuote, l’annullamento dei maxiprogetti del Porto di Fiumicino, dello Stadio di Pietralata e dell’inceneritore di Santa Palomba, nonché la fine del Giubileo in protesta contro il patriarcato e la gerarchia vaticana. Purtroppo il 2 tutto torna alla normalità: una studentessa di ventidue anni viene trovata uccisa e infilata morta in una valigia, il femminicida è un coetaneo che viveva sulla Nomentana; muore anche il turista scozzese ustionato nell’esplosione del palazzo di Monteverde; e anche una ragazza ventunenne degli Usa per uno shock anafilattico da street food del Pigneto. Il Comune intanto affida la manutenzione della pineta di Ostia a una società già indagata per truffa negli appalti pubblici. Il 3 una fiaccolata a Ostia protesta contro la diffamazione causata dal commissariamento “per mafia” del Municipio dieci anni fa, di recente definito “una supercazzola” dal prefetto Gabrielli. Intanto a Ostiense si inaugura “La Dolce Vita Orient Express”, un treno di lusso che attraverserà l’Italia al modico prezzo di 3.500 euro a notte. Il 4 una ruspa demolisce l’iconico ponticello del Pigneto con cui si attraversavano i binari che tagliano il quartiere, pronti a essere sommersi da una nuova colata di cemento. Nel pomeriggio presidio di un centinaio di liceali e universitari al Pantheon contro il DDL sicurezza, le guardie circondano la piazza e manganellano sulla folla. Il 5 grande manifestazione contro il riarmo: arrivano centinaia di pullman da tutta Italia, e centoventimila persone sfilano in corteo da piazza Vittorio fino ai Fori Imperiali. Domenica 6 nel viterbese migliaia di persone sfilano in protesta contro un deposito di scorie nucleari previsto a Vulci; alla scuola Di Donato dell’Esquilino grande assemblea di insegnanti e genitori contro le linee guida sulla scuola firmate da Ernesto “Solo l’occidente” Galli della Loggia.

Lunedì 7, mentre atterra a Roma re Carlo d’Inghilterra con la reale consorte, a Torpignattara un ragazzo viene aggredito da un gruppo di coetanei, forse perché del Bangladesh; era successa la stessa cosa alcuni giorni prima. Intanto nel ghetto ebraico un ragazzo di tredici anni si spara alla testa, per suicidio o per errore ma sicuramente giocando con una pistola. Gualtieri inaugura l’Hotel extra-lusso Orient Express a piazza della Minerva (Pantheon). Martedì 8 sul muro dell’Ex Snia Viscosa appare una scritta in cirillico inneggiante al battaglione Azov, mentre scritte contro il 25 aprile appaiono in altre parti del quartiere Pigneto. Il 9 il Tar autorizza il Comune ad affidare la manutenzione di Villa Ada a una società privata già indagata per truffa negli appalti. La notte del 10 la Banda Robin Hood tira vernice bianca sulla facciata dell’albergo privato Social Hub a San Lorenzo, costruito sui terreni pubblici dell’Ex Dogana. L’11, giorno della firma del decreto sicurezza, un insegnante di liceo e membro di Ultima Generazione inizia uno sciopero della fame davanti Montecitorio. Arrivano a Roma i genitori di Wissem, ragazzo tunisino morto nel 2021 durante la detenzione nel Cpr di Ponte Galeria, per chiedere giustizia per loro figlio. A piazza del Popolo inizia il “Villaggio della legalità”, grande festa della polizia. La notte di sabato 12 veglia per la Palestina durante la notte a Montecitorio, mentre a Milano il corteo viene attaccato dalla polizia: alcuni agenti portano simboli di estrema destra sulle felpe.

Il 13 c’è il derby in notturna: nel pomeriggio un gruppo di circa cinquecento ultras romanisti tentano di raggiungere i laziali radunati a Ponte Milvio, tirando bombe carta e attaccando la polizia intorno all’Olimpico: tredici agenti feriti. Ma l’attenzione dei giornali, è sui “facinorosi” pro-Palestina, in vista del 25 aprile, quando l’Anpi nazionale lascerà la piazza alla Brigata ebraica. Un altro ragazzo morto in strada, trentesima vittima delle auto del 2025. Duplice omicidio la notte di lunedì 14 al Pigneto, sotto la Tangenziale: gli assassini sono arrivati in moto e hanno sparato alla testa di un uomo e di una donna che lavoravano nel tessile. Martedì 15 grande assemblea di movimento alla Sapienza, si decide di non permettere che piazzale dei Partigiani il 25 aprile sia monopolizzato dai sionisti. Il 16 protesta degli inquilini Ater di via Pincherle e Colli Portuense contro la privatizzazione del patrimonio pubblico. Il 17 vento e pioggia; l’assessore all’urbanistica convoca i concessionari dei lidi di Ostia in Campidoglio e decide di allungare la stagione fino al 30 ottobre nonostante la scadenza delle concessioni. Intanto all’Infernetto una commessa del Todis sferra un pugno in faccia alla giornalista Federica Angeli di Repubblica, che le aveva chiesto di servirla con più lena. Venerdì 18 manifestazione a piazza Vittorio per la Giornata dei prigionieri palestinesi; enorme preghiera collettiva dei bangladesi romani contro il genocidio a Gaza. A Roma c’è anche il vice di Trump, JD Vance, che incontra la presidentessa del consiglio; chiede udienza anche al papa ma gli viene negata. Il 19 all’ambasciata dell’Oman alla Camilluccia si incontrano il primo ministro iraniano e il delegato degli Usa per l’accordo sul nucleare. Intanto il Colosseo viene fatto chiudere un’ora prima, lasciando fuori centinaia di turisti che avevano già pagato, per lasciare entrare il vicepresidente Usa Vance, che però non viene. 

Il 20 è Pasqua, ultimo giorno del pontificato di Bergoglio, che muore il 21 mattina, la pasquetta del Giubileo e Natale di Roma. Il 22 si espone la salma del papa in Vaticano, accorrono i capi di stato tra cui Trump e Zelensky, di cui il pontefice aveva detto “sono dei pazzi”. Duemila poliziotti intorno al Vaticano, tra cui sistemi antidroni e tiratori scelti sui tetti di via della Conciliazione, a proteggere il cadavere di uno che aveva appena invocato il disarmo. Il 24 arriva a Roma Francesca Albanese, relatrice Onu per la Palestina, e parla nell’Aula magna di Lettere della Sapienza. Il 25 aprile tra morte del papa e cortei per la Liberazione ci sono trentamila agenti schierati in città. Il primo presidio è già alle otto di mattina a Piazzale Ostiense, per evitare di lasciare la piazza all’ambasciata di Israele e alla Brigata ebraica; poi un grande corteo da Garbatella si divide sull’Ostiense, con l’Anpi e il Pd verso Parco Schuster e i movimenti verso Ostiense; poi un corteo da una decina di migliaia di persone a Centocelle, concerti pranzi e cene ovunque, anche nel bosco di Pietralata minacciato di distruzione dal progetto dello stadio. Il 26 si tengono i funerali di Bergoglio: tra i partecipanti anche Assange con la sua famiglia. Trump e Zelensky ne approfittano per farsi una foto insieme nella basilica di San Pietro, novelli mercanti nel tempio. Il 27 mentre Bergoglio viene seppellito a Santa Maria Maggiore, si tiene la celebrazione annuale per Gramsci al cimitero acattolico: proibite le bandiere rosse. Lunedì 28 in una grossa fabbrica abbandonata sull’Aurelia muore una ragazza di diciannove anni cadendo dal settimo piano mentre fotografava i graffiti con un gruppo di amiche, e il 29 una molotov distrugge una sede ultras al Quadraro.

Infine, il 30 viene resa pubblica la lettera di cinque relatori speciali Onu che chiedono al governo italiano spiegazioni su sette sfratti o tentati sfratti illegali a Roma: l’Onu aveva chiesto misure cautelari per evitare danni irreparabili, ma il governo aveva intimato al Tribunale di ignorare le richieste. L’amministrazione capitolina, perfettamente al corrente della situazione, ora si arrampica sugli specchi. (stefano portelli)

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