Dopo sette mesi di battaglie contro l’assenza di ogni regola contrattuale, il lavoro nero e carichi di lavoro disumani, i lavoratori della logistica in Campania, sulla strada tracciata nel decennio precedente al centro-nord, hanno cominciato a cambiare la propria condizione. Partita dai lavoratori della Gls, tale battaglia sta contagiando operai di altre aziende per arrestare le pratiche di super-sfruttamento imposte finora dai padroni. Una situazione inaccettabile per chi controlla la Gls in Campania (la TEMI di Francesco Tavassi) che ha scatenato un’offensiva contro i protagonisti di questa lotta: provvedimenti disciplinari pretestuosi, sospensioni dei lavoratori sindacalizzati, infine, meno di una settimana fa, i licenziamenti di più di sessanta facchini, con l’obiettivo di distruggere la rappresentanza sindacale e tornare a imporre un dominio incontrastato.
Gli operai hanno risposto a muso duro, senza farsi intimorire. Tra la notte del 14 e la giornata del 15 novembre vi è stato prima il blocco del centro di smistamento regionale in Campania gestito direttamente dalla Gls Enterprise e poi lo sciopero nazionale che ha riguardato tutti i magazzini da nord a sud; mercoledì 20 il blocco dell’hub Gls di Marcianise, e altre iniziative sono in cantiere sul piano locale e nazionale, fino al ritiro di licenziamenti, sospensioni e provvedimenti disciplinari. “A nessuno dovrebbe sfuggire la rilevanza dello scontro in atto per il futuro dei rapporti tra capitale e lavoro in Campania e per tutto il meridione – scrive in un comunicato il Sol Cobas che organizza i lavoratori in Gls -. Se la lotta degli operai della logistica riuscirà a respingere le provocazioni padronali può trasformarsi in uno stimolo e incoraggiamento per i tanti lavoratori sottoposti a trattamenti salariali e normativi anche peggiori e che non trovano la forza per organizzarsi e lottare a loro volta. […] È decisivo che intorno a questa vertenza si crei un clima di solidarietà e di consenso da parte degli altri lavoratori e degli attivisti anticapitalisti”.
Per un confronto sul significato di questa esperienza e la possibilità di contribuire a un suo rafforzamento è convocata oggi alle ore 18 una assemblea nei locali dell’ex Asilo Filangieri, in vico Maffei 4, Napoli.