NapoliMONiTOR
  • Home
  • reportage
  • temi
    • biblioteche
    • città
    • culture
    • iniziative
    • lavoro
    • migranti
    • recensioni
    • rifiuti
    • sanità
    • scuole
  • edizioni
fotoreportages
2 Dicembre 2018

Zhejiang express. Il modello della Prato cinese

Il progetto racconta la comunità cinese nella città di Prato, una presenza affermata da anni, in particolare come effetto della crisi che ha comportato il passaggio del controllo del settore tessile dagli italiani ai cinesi. Un passaggio che ha trasformato anche lo scenario culturale della città. Prato è oggi il centro di numerose e partecipate manifestazioni volte alla celebrazione e all’avvicinamento delle identità culturali dei due gruppi. Ciò nonostante, le due comunità soffrono ancora la mancanza di una reale integrazione.

La comunità orientale, proveniente per lo più dalla ragione dello Zhejiang, abita infatti, e non solo per propri limiti, ancora la città come uno spazio personale, i cui nuclei sono la chinatown a due passi dal centro e le numerose unità abitative intorno ai laboratori o agli stabilimenti tessili della zona industriale. Oltre all’aspetto territoriale, però, alla base delle difficoltà di interazione, un ruolo di primo piano è giocato anche dalla barriera linguistica, per oltrepassare la quale istituzioni e locali sembrano non fare abbastanza.

Questo lavoro fotografico vuole essere una testimonianza, ma allo stesso tempo stimolare una riflessione su come costruire una società nuova – partendo proprio dalle spinte economiche globali che muovono immense masse di persone – mettendo al centro il valore umano e non quello produttivo. Se dobbiamo per forza vivere in un mondo globalizzato, insomma, perché questo deve essere a misura economica e non pensato sui rapporti umani?

Il “modello cinese” nella città di Prato rischia di essere, in vista dei futuri sviluppi dei rapporti tra Italia e Cina, un modello “esportabile” in altre situazione di multiculturalità, viziate, per forza di cose, da valori e scelte economiche. È quindi giusto partire da lì, da quello che funziona e dai suoi limiti, per cercare di raggiungere un equilibrio che è prima di tutto un parametro di civiltà.

Testo e foto di Emanuele Gaudioso

Previous Article Dagli al catalano. Le fragilità del riformismo spagnolo e il capro espiatorio dell’indipendentismo
Next Article Il carcere è un’astronave. Un laboratorio radio a Regina Coeli

Related Posts

  • Ci sentiamo una cosa sola. La Madonna dell’Arco vista dai ragazzini

    Ci sentiamo una cosa sola. La Madonna dell’Arco vista dai ragazzini

  • Di fioriere ostili e filantropi. Immagini e riflessioni dalla Dora di Torino

    Di fioriere ostili e filantropi. Immagini e riflessioni dalla Dora di Torino

  • Firenze, trentamila persone in strada per il corteo degli operai Gkn

    Firenze, trentamila persone in strada per il corteo degli operai Gkn

  • Linea di confine. Un fotoreportage dalla frontiera tra Polonia e Ucraina

    Linea di confine. Un fotoreportage dalla frontiera tra Polonia e Ucraina

Leave a Reply

Annulla risposta

Appuntamenti

  • 17 Maggio 2023 – 31 Maggio 2023 / h18:00, – Retrospettiva sul cinema di Antonio Capuano / Napoli
  • 30 Maggio 2023 – 31 Maggio 2023 / h18:30, – Polizia e migranti in città / Torino

Edizioni MONiTOR

Lo stato delle città, n°10

Lievito

La memoria bucata

Lo stato delle città, n°9

Confini

Le guarattelle

Lo stato delle città, n°8

Le fragili alleanze

Lo stato delle città, n°7

La settimana santa

L’estate è finita

La Venere degli stracci

Lo stato delle città, n°6

Baby Gang

Lo stato delle città, n°5

Lo stato delle città, n°4

Solidi

Detti

Lo stato delle città, n°3

Lo stato delle città, n°2

Risalendo la china

Quartieri Spagnoli

L’infelicità italiana

Lo stato delle città, n°1

Lo stato delle città, n°0

Heroes

Lo sparo nella notte

Qualcosa che bruci. Oroscopo di Foucault

Il cielo in una stanza

La città orizzontale

Grigio

Primavera breve

Fino all’urdemo suspiro

Vai mo

Palude

iL SINDAKO

Lo stato della città

Il fuoco a mare

Lo stato delle città / LA RIVISTA

Iscriviti alla nostra Newsletter

Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy.

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Fotoreportage

Storie Disegnate

Napolimonitor.it 2006 > 2015

Lo stato della città / IL LIBRO

Chi siamo

Napoli Monitor è stato un mensile cartaceo, in edicola dal 2006 al 2014.
A partire dal 2010 è un sito di informazione e approfondimento.
Dal 2015 pubblica anche libri e dal marzo 2018 la rivista “Lo stato delle città”.

I nostri…

cyop&kaf, martina di gennaro, dopolavoro, escif, malov, diego miedo, otarebill, ottoeffe, le sabbie di marte, sam3, i siciliani, lo stato della città

amici

article 11, a voce alta, canemorto, carmilla, eduardo castaldo, cqfd, valentina galluccio, giulia landonio, pagina3_radio3, periferies urbanes, perunaltracittà, sensibili alle foglie, irene servillo, mario spada, lo squaderno, la terra trema, la versione di jean, rosario vicidomini, una città, yairaiha onlus

Contatti

La redazione di Napoli Monitor è ai Quartieri Spagnoli (via Emanuele De Deo 63/a, 80134 - Napoli) info: [email protected]
NapoliMONiTOR
© Copyright 2015. Proudly supported by dopolavoro and Shift-Left