Foto e testo di Salvatore Bolognino
Appuntamento alle prime luci del mattino, per evitare lo sfratto di una famiglia a basso reddito in un appartamento di via Boldoni, nei pressi di Rua Catalana.
Già intorno alle 7,00 circa trenta persone presidiano l’ingresso dello stabile, in attesa dell’arrivo della forza pubblica. I due coniugi facevano entrambi parte del gruppo dei Precari Bros. A ordinare lo sfratto, ironia della sorte, è la famiglia dell’ex assessore al lavoro della regione Campania, Severino Nappi, proprietaria di tutto lo stabile. Gli inquilini dell’appartamento hanno denunciato di aver vissuto per oltre sette anni nella casa della famiglia Nappi pagando un affitto a nero, a loro insaputa, non avendo i proprietari registrato il contratto e non avendo mai pagato le tasse sull’imponibile Irpef che ne derivavano. Un comportamento che ha impedito agli stessi inquilini di accedere alle graduatorie del contributo all’affitto, proprio a causa della mancata registrazione dell’accordo.
Intorno alle 8,15 arrivano l’avvocato difensore di Nappi, dimostratosi subito restio a rilasciare un’altra proroga allo sgombero, un ispettore di polizia e un ufficiale giudiziario. Ne segue un’animata discussione, fino a che i tre accettano di incontrare una delegazione di esponenti della campagna per il diritto all’abitare Magnammece ‘o pesone. Dopo essersi confrontati nell’appartamento, mentre il presidio rimane attivo all’esterno, le tre persone arrivate con l’intenzione di sgomberare la famiglia accettano una proroga allo sfratto fino al 1 febbraio 2017.
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