UN SANTO AL GIORNO # 13 aprile: Santa Liduina

Sta pattinando con altri giovani sulle distese ghiacciate presso il villaggio di Schiedam e a un tratto cade, come avviene a tutti. Ma non si rialza. Ha una costola fratturata, forse con lesioni interne. Ha quindici anni e nel suo letto rimarrà per altri trentotto, fino alla morte. Prima della disgrazia aveva rifiutato un matrimonio combinato dai parenti (secondo l’uso del tempo) quando aveva solo dodici anni. Dopo l’incidente sopraggiungono altre malattie, in una successione che trova impotenti i medici. Le viene in aiuto un prete, Giovanni de Pot. Liduina si convince che la frattura e gli altri mali non sono una sciagura priva di senso. Al contrario, sono un’impresa che le affida il Signore e che ogni dolore suo porta salvezza ad altri.
Quando Liduina chiede un segno dall’alto – come certi personaggi dell’Antico Testamento – che confermi la volontà divina, sopra il suo capo appare l’ostia eucaristica. E la vedono anche parenti e vicini, che si rifiutano di assecondare il parroco, accorso anche lui, ma che parla di “frode del demonio”. Anzi, ricorrono al vescovo, che manda a Schiedam un altro sacerdote. Le voci di miracolo intanto attirano gente dagli altri paesi. Col tempo, altri arrivano da Rotterdam e da vari luoghi della Contea d’Olanda. E poi dalle Fiandre, dalla Germania, perfino dall’Inghilterra. La casa diventa il luogo della speranza. La voce della Santa guida la preghiera e orienta la vita di malati e sani, buoni cristiani e furfanti, ricchi e poveri; Liduina accoglie tutti: ascolta, parla, consiglia, e quelli la lasciano come uscendo da una festa.
La sua opera si conclude nella Settimana santa del 1433, quando le viene preannunciata in modo soprannaturale l’imminente morte, che arriva il martedì dopo. Leggera è la sua bara, perché Liduina passava giorni e giorni senza cibo, e si era ridotta a un’ombra e una voce. (torna ai santi)