9 Dicembre 2023
La Rete napoletana per la Palestina indice una nuova manifestazione per sabato 9 dicembre alle ore 15:30 in piazza del Gesù. A seguire il comunicato diffuso in questi giorni.
Dopo pochi giorni di "tregua" il massacro a Gaza e in Palestina è ripreso a ritmi infernali. L'esercito israeliano, dopo aver distrutto la parte nord della Striscia di Gaza, provocato oltre ventimila morti, un numero incalcolabile di feriti e l’esodo di circa un milione di palestinesi costretti a rifugiarsi nella parte meridionale di Gaza, ha aperto i bombardamenti sul sud.
La situazione è gravissima: i palestinesi, da ormai due mesi, non hanno accesso a cure mediche adeguate, elettricità e acqua, a causa delle operazioni criminali di Israele che hanno ridotto in polvere le infrastrutture civili e ospedaliere, impedendo l'accesso di beni e aiuti per la popolazione.
Il genocidio dei palestinesi non si limita a Gaza: nei territori occupati della Cisgiordania è in corso l'altra metà della guerra, promossa e combattuta dal governo israeliano e dai coloni armati. Anche lì, i palestinesi ammazzati sono centinaia, mentre migliaia sono quelli detenuti.
Da oltre settantacinque anni il popolo palestinese resiste al colonialismo, alla pulizia etnica e ai crimini israeliani. La complicità del nostro governo e dei governi europei è evidente. Questi, sotto l'egida statunitense, continuano a schierarsi in piena solidarietà con il governo israeliano. La base di Sigonella (Sicilia) viene utilizzata in queste ore dal Pentagono come base per i velivoli adibiti al trasporto di sistemi d’arma, munizioni ed equipaggiamento impiegati dalle forze armate di Israele nei bombardamenti. Gli armamenti italiani venduti ad Israele dal 2013 al 2022, utilizzati a Gaza, hanno un valore pari a centoventi milioni di euro. A questo si aggiungono le dichiarazioni del ministro della difesa italiano Guido Corsetti che ha espresso il desiderio di aumentare gli accordi militari con Israele.
Sabato 9 dicembre saremo nuovamente in piazza a Napoli chiedendo:
- il cessate il fuoco immediato e lo stop al genocidio
- NO a una nuova Nakba e lo stop all’esodo dei palestinesi dalle loro terre;
- la fine dell'assedio imposto a Gaza, l’ingresso immediato di aiuti umanitari e la fornitura di materiali di prima necessità (acqua potabile, carburante, medicinali, materiale sanitario);
- al governo italiano il boicottaggio del progetto criminale sionista, ovvero l'interruzione delle relazioni diplomatiche, politiche, economiche e militari che intrattiene con lo stato d'Israele, le sue aziende e le multinazionali che fanno affari con l'apartheid.