UN SANTO AL GIORNO # 16 febbraio: Santa Giuliana di Nicomedia
Santa Giuliana aveva accettato di andare sposa a Eulogio, prefetto pagano della sua città, Nicomedia in Bitinia. Dopo le nozze, però, rifiutò l’amplesso con lo sposo. Per comprendere meglio il suo gesto, bisogna pensare che in quell’epoca le fanciulle erano maritate giovanissime, senza che fosse richiesto il loro consenso. Il matrimonio era combinato dai parenti, ai quali era difficile rifiutare un partito influente, come era in questo caso il prefetto di Nicomedia.
Giuliana fu Santa amorosa, quando mise il suo corpo come premio alla conversione dello sposo pagano. Ma questi, per quanto innamorato, temeva troppo la potenza dell’imperatore e rifiutò di convertirsi; anzi, spaventato dall’idea di una moglie cristiana, si valse della sua autorità di prefetto e comandò che fosse torturata, perché apostatasse, cioè rinnegasse la sua fede. Una tortura che, naturalmente, non diede altri esiti se non la morte della giovane, con decapitazione.
Quella della sua battaglia col demonio è invece storia a sé, inserita con devota fantasia nella sua leggenda. Si narra infatti che il tentatore le apparve in carcere, sotto forma di angelo, esortando Giuliana a sacrificare agli dei e a porre fine ai suoi lunghi tormenti. Con l’ausilio della preghiera la Santa lo riconobbe e, narra la leggenda, “gli legò le mani di dietro, e gittandolo in terra si ‘l batté durissimamente con la catena con la quale era legata, col diavolo che la pregava: Madonna Giuliana, abbi misericordia di me”. Si narra inoltre che la fanciulla andò al supplizio traendosi dietro il demonio in catene, che supplicava: “Madonna mia Giuliana, non fare ischernie di me, ch’io non potrò, da qui innanzi, avere valore contro altrui”. (torna ai santi)