UN SANTO AL GIORNO # 16 marzo: Santo Eriberto di Colonia
Eriberto fu consacrato vescovo di Colonia nel 999, alla vigilia di quel Mille che si annunziava pieno di spavento per la creduta fine del mondo. Anche l’Impero degli Ottoni, se non vacillava, veniva turbato, specie in Italia, dal verzicare dei liberi comuni, tanto che gli imperatori scendevano in Italia per morirvi quasi tutti giovani.
Eriberto, nato a Worms da nobile famiglia, si trovava a fianco di Ottone III quando l’imperatore scese in Italia. Era infatti il suo cancelliere. Ciò non significava che fosse uomo politico: era un ecclesiastico che aveva studiato in una abbazia benedettina ed era stato Preposto della Chiesa di Worms. Forse si deve anche a lui, oltre che alla madre di Ottone III, Teofania, l’inclinazione che l’imperatore mostrò per l’antica civiltà romana, che preferiva a quella tedesca. Egli pensò persino di far di Roma la sede dell’impero, contro il parere dei teutoni e contro il desiderio dei gelosi romani.
Eriberto si trovava a fianco dell’imperatore quando, a Benevento, fu nominato vescovo di Colonia. Mentre Ottone III rimaneva in Italia, dove sarebbe stato ucciso giovanissimo, a ventidue anni, Eriberto risalì la penisola e attraversò la Germania per essere consacrato. Cominciò allora la sua opera di consolazione e conforto negli anni dello sgomento e del terrore. Umile, affabile e sereno, guidò la diocesi con zelo. Sebbene egli stesso, per penitenza, portasse indosso costantemente il cilicio, non approvava che il terrore provocasse forme troppo aspre di sacrificio.
Il successore di Ottone III, quell’Enrico che fu poi sposo della casta e caritatevole Cunegonda, non apprezzava in un primo momento le qualità di Eriberto. Solo successivamente, riconoscendo di avere sbagliato, gli chiese pubblicamente perdono e lo volle suo cancelliere. Ma Eriberto si sentiva pastore e padre, soccorritore di miserie morali e materiali. Piuttosto che vivere nella reggia imperiale, si fece così obbligo di visitare con costanza la propria diocesi, quotidianamente. Durante una di queste visite pastorali, caduto ammalato, morì, a Duitz, il 15 marzo 1021. (torna ai santi)