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UN SANTO AL GIORNO # 17 dicembre: Terza domenica di Avvento

(disegno di salvatore liberti)
(disegno di salvatore liberti)

Gaudete, terza domenica di Avvento, la cui parola chiave è “gioia”. A poche settimane dal Natale, la chiesa ne aiuta la preparazione con la voce dell’ultimo dei profeti, Giovanni Battista. Egli è l’apripista a colui che deve venire, una voce che aiuta a capire come preparare la strada per poterlo accogliere.

Giovanni Battista urla, grida, cerca di farsi ascoltare, parla della venuta di Dio. Non si definisce mai profeta ma “voce di uno che grida nel deserto” e la sua unica missione è quella di essere il precursore del Salvatore, missione portata a termine pagando con la vita, anzi con la testa. Giovanni annunzia a tutti la venuta della salvezza, battezza con acqua e avverte che in mezzo ai presenti vi è già qualcuno “che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo”. Battista intende che Gesù è sempre presente nel mondo, e il suo Vangelo viene e verrà predicato ovunque.

Dopo aver a lungo predicato la venuta di Cristo, Battista muore tra il 29 e il 32, per aver condannato pubblicamente la condotta di Erode Antipa, il quale conviveva con la cognata Erodiade, rimasta vedove di Filippo. Dopo essere stato imprigionato dal re, Giovanni viene decapitato a Macheronte, per compiacere Salomè, figlia di Erodiade. Il popolo ebraico, successivamente, interpreterà questa violenta morte come la causa della sconfitta di Eorde contro l’esercito di Areta IV, battaglia durante cui la città di Macheronte andò distrutta. Alcuni antichi salmi sostengono l’idea che Giovanni Battista, così come Giuseppe, sia stato assunto in cielo al tempo della resurrezione di Cristo. (torna ai santi)

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