UN SANTO AL GIORNO # 21 maggio: Santi martiri messicani
Nel 1917, dopo la lunga guerra civile che vide la sconfitta degli eserciti del nord guidati da Pancho Villa, e di quelli del sud di Emiliano Zapata, don Venusiano Carranza venne nominato per la seconda volta presidente, e promulgò una nuova Costituzione. Questa, affermava che: “L’esistenza di qualsiasi ordine e congregazione religiosa resta proibito”; “Ogni culto è proibito fuori delle chiese, e nelle chiese sarà sempre sottomesso all’ispezione dell’autorità civile”; “Le chiese sono proprietà dello Stato. Tutte le associazioni religiose sono incapaci di acquistare, possedere o amministrare beni immobili”.
L’episcopato messicano espresse la sua contrarietà alla nuova legge fondamentale , provocando una forte reazione governativa. Dal 1926, sotto la presidenza di don Plutarco Elìas Calles, la persecuzione nei confronti dei cattolici si fece più dura: i sacerdoti stranieri furono espulsi dal paese, le scuole private chiuse così come alcune opere benefiche. Alcuni laici messicani costituirono una Lega in difesa della libertà religiosa, che proclamò: “Deploriamo la guerra, ma la nostra dignità oltraggiata e la nostra fede perseguitata ci obbliga a correre per difenderci sullo stesso campo su cui si sviluppa l’attacco”. Ebbe così inizio una nuova guerra civile.
La rivolta dei Cristeros, chiamata anche guerra Cristera o Cristiada, proseguì fino al 1929. Il nome Cristeros, contrazione di Cristos Reyes, fu dato spregiativamente dai governativi ai ribelli, a motivo del loro grido di battaglia: «¡Viva Cristo Rey!». Nel 2000, venticinque martiri messicani furono canonizzati. Altre quattordici vittime della persecuzione sono state beatificate tra il 1988 ed il 2005. Per altri sette Servi di Dio è in corso il processo per il riconoscimento del martirio.