UN SANTO AL GIORNO # 23 agosto: Santa Rosa da Lima
Isabella Flores y de Oliva, la prima santa del Nuovo Mondo, nacque a Lima nel 1586 da genitori spagnoli, trapiantati nella ricca colonia del Perù. Il nome Rosa fu un appellativo datole dalla domestica india, Marianna. Più tardi, quando Isabella entrò nel Terz’ordine domenicano, volle chiamarsi Rosa de Santa Maria, e con questo nome fece il suo ingresso nella schiera dei santi, venerata come patrona non solo della sua patria, ma anche di tutta l’America Latina e delle isole Filippine.
Ciò che stupisce nella vicenda di questa santa, morta a trentun’anni, è un inconcepibile desiderio di sofferenza. In Perù non vi erano conventi e Isabella impose a se stessa una regola di vita austera, secondo le proprie vedute. Diceva a chi la confortava durante la dolorosa malattia: «Se gli uomini sapessero che cos’è vivere in grazia, non si spaventerebbero di nessuna sofferenza e patirebbero volentieri qualunque pena, perché la grazia è il frutto della pazienza». Poi non riuscendo a spiegare i suoi sentimenti, soggiungeva: «Posso spiegarmi solo col silenzio. Le dolcezze e la felicità che può offrirmi il mondo sono soltanto un’ombra rispetto a ciò che provo».
Caduta in miseria con la sua famiglia, si guadagnò da vivere col lavoro dei campi e col cucito fino a notte tarda. A vent’anni, rifiutando un buon partito, chiese e ottenne di emettere i voti religiosi in casa, come terziaria domenicana. Si costruì una celletta in fondo all’orto. Il letto era un fascio di stoppie. Si cinse ai fianchi un doloroso cilicio, macerando il suo corpo con dure penitenze. Rimasta sola, ammalata, venne accolta dai coniugi Maza, nel 1614. Sapeva che le restava poco tempo da vivere, conosceva anzi il giorno della sua morte: ogni anno nella festa di San Bartolomeo, trascorreva tutto il tempo in preghiera: «Questo è il giorno delle mie nozze eterne», diceva. Infatti morì il 24 agosto 1617.