UN SANTO AL GIORNO # 23 maggio: San Giovanni Battista de’ Rossi
Il papà muore prematuramente, e la maggior parte dei fratellini se ne va prima di raggiungere l’adolescenza. Alcuni sacerdoti, parenti o amici di famiglia gli fanno proseguire gli studi e, di trasferimento in trasferimento, togliendo così alla famiglia il peso di una bocca in più da sfamare, arriva fino a Roma. Si prepara così al sacerdozio, assecondando una vocazione che nutre fin da bambino, aiutato anche da un’intelligenza non comune che gli permette di completare in anticipo gli studi .
Nel suo apostolato diede precedenza assoluta ai giovani, alla catechesi, alle fasce più deboli della Roma del suo tempo, ai malati che visitava a domicilio per portare conforto cristiano e sostegno materiale. Un occhio di riguardo lo ebbe anche per i confratelli sacerdoti, per i quali fondò la Pia Unione dei Sacerdoti Secolari: sostegno, arricchimento spirituale, aggiornamento culturale per un clero che a metà Settecento non brillava per cultura e preparazione teologica.
Il resto della vita lo trascorse in confessionale: chiese e ottenne facoltà di confessare solo a quaranta anni, ma da quel momento fu questo il suo apostolato specifico, che portò i romani ad assediarlo nel confessionale per lunghissime ore ogni giorno e a renderlo ricercatissimo per la direzione spirituale. C’è a tal proposito da chiedersi come facesse a reggere un così intenso ritmo di lavoro apostolico per le strade del quartiere del Campidoglio, sui pulpiti, nei confessionali, nei tuguri della povera gente, al letto degli ammalati. Tanto più che lui stesso non fu la salute fatta persona, soggetto com’era a frequenti crisi epilettiche e tormentato da una fastidiosa malattia agli occhi.