UN SANTO AL GIORNO # 26 febbraio: San Nestore
Il San Nestore di oggi apre l’elenco del Martirologio Romano, seguito dai Santi Papia, Diodoro, Conone e Claudiano che pure soffrirono il martirio nella stessa circostanza, un po’ prima di lui.
Ma come mai San Nestore ha avuto la precedenza sui compagni di martirio? Semplicemente per il suo essere vescovo, guida della comunità cristiana di Màgido, in Panfilia, e come tale primo nella fede, anche se secondo nella morte. I pagani, durante la persecuzione di Decio, nel 250, sapevano infatti bene che la comunità cristiana non si sarebbe piegata agli editti imperiali finché il vescovo Nestore fosse restato saldo nella sua fede.
Allo stesso tempo, per la sua generosità, saggezza e giustizia, Nestore era ammirato e rispettato da tutti, pagani compresi. Nei suoi confronti, anche i persecutori non furono quelle belve assetate di sangue come spesso vengono dipinte. Lo trattarono con rispetto e deferenza, con lealtà e quasi con soggezione. Chiedevano soltanto, i funzionari imperiali, che compisse un atto di formale ossequio alla divinità dell’Imperatore: un gesto da nulla, ma che per il vescovo cristiano avrebbe rappresentato l’abiura e il tradimento, tanto più grave in considerazione della sua posizione. Per quel suo gesto da nulla, e per quel rifiuto, San Nestore, Vescovo di Màgido, subì la tortura e la morte. Morte infamante, sulla croce, patibolo di Gesù, non ancora diventato simbolo di gloria e di vittoria. (torna ai santi)