UN SANTO AL GIORNO # 28 febbraio: San Romano di Condat
San Romano entrò molto giovane nell’abbazia d’Ainay, presso Lione, ma poco dopo ne uscì, con l’autorizzazione dell’abate. Il suo desiderio era quello di maggiore perfezione spirituale. Infatti si ritirò solitario sui monti del Giura, dove si propose di passare i suoi giorni nella penitenza e nella preghiera. Ma la fama del monaco condusse a lui altre anime: il primo fu suo fratello Lupicino, che lo raggiunse sui monti. A lui si unirono altri. Nacque così la celebre abbazia di Condat, che presto si riempì di monaci.
San Romano fu costretto così a fondare un altro monastero, a Leucone, e poi un terzo, che prese il nome di Saint Romain de la Roche. In questi monasteri si ebbe la novità di una specie di diarchia, perché San Romano volle dividere il governo dell’abbazia col fratello Lupicino. Egli era troppo docile, infatti, per reggere con fermezza il pastorale dell’abate.
La devozione dei due fratelli, oltre che nell’istruzione e formazione dei discepoli e nella fondazione di nuovi monasteri, si manifestava nei frequenti pellegrinaggi verso i santuari dei martiri. Una volta, recandosi insieme ad Agaunio, per pregare sulla tomba di San Maurizio e dei militi dell’eroica legione Tebea, giunti nel territorio di Ginevra si fermarono per trascorrere la notte in una capanna abbandonata. Dopo poco vi giunsero due poveri lebbrosi, che erano stati a raccogliere la legna. La capanna era infatti il rifugio di quegli infelici, rifiutati da tutti. Il monaco Romano si lanciò ad abbracciare i due sofferenti e accanto a loro, assieme a Lupicino, trascorse la notte. Solo quando i Santi si furono allontanati, la mattina dopo, i due lebbrosi si accorsero con gioia di essere stati guariti dal loro male e tutta la città di Ginevra, quando il fatto venne risaputo, tributò gli onori ai due pellegrini.
San Romano morì alla fine del V secolo, quando aveva settant’anni, e quando ormai le montagne del Giura erano letteralmente cosparse di abbazie. (torna ai santi)