UN SANTO AL GIORNO # 28 settembre: San Venceslao
San Venceslao, re di Boemia, era figlio di Uratislao e di Drahomira, nonché nipote di Boivoro, primo duca cristiano di Boemia e della beata Ludmilla. Suo padre era un principe virtuoso, valoroso e benigno; ma la madre, atea e pagana, univa a una alterigia diabolica una grande crudeltà e perfidia. Venceslao ebbe anche un fratello più giovane, di nome Boleslao, perfido come la madre.
Ludmilla, nonna di questi due principi, volle Venceslao presso di sé, premendole di educarlo secondo le massime del Cristianesimo. Venceslao era ancor giovane quando gli morì il padre. Drahomira prese le redini del regno sfogando il suo odio contro il Cristianesimo: fece atterrare le chiese, proibì il culto pubblico e l’insegnamento della religione cristiana ai fanciulli. Revocò tutte le leggi emanate dal marito Uratislao in favore dei cristiani e scacciò i magistrati che non si professavano pagani. Gran numero di fedeli furono vittime di questo suo odio.
Ludmilla incitò Venceslao a prendere in mano le redini del governo, ma bisognava fare i conti col fratello Boleslao, sostenuto da Drahomira. Si decise di dividere il regno: la parte preponderante toccò a Boleslao e la Boemia rimase a Venceslao. Non contenta Drahomira fece però sopprimere anche la pia Ludmilla, rea di aver educato cristianamente Venceslao, facendola strangolare nel suo oratorio. Intanto scoppiò la guerra: Radislao, principe di Gurima, si portò con una potente armata negli stati del nostro santo; Venceslao prese anch’egli le armi, ma quando i due eserciti si trovarono di fronte propose a Radislao di affidare l’esito della contesa a un duello, per impedire spargimento di sangue innocente. Il principe di Gurima accettò, certo di vincere. Ma mentre i due combattevano, due angeli si posero ai fianchi di Venceslao, dandogli la vittoria.
Successivamente, lo zelo di Venceslao nel reprimere i disordini della nobiltà e difendere gli oppressi, gli attirarono molti nemici, e la stessa sua madre si mise a capo della congiura. A tradimento lo invitò nel suo palazzo, e una notte, mentre Venceslao si recava a pregare, lo fece barbaramente trucidare. Era l’anno 936. (torna ai santi)