UN SANTO AL GIORNO # 30 agosto: Santi Felice e Adautto
In una sua poesia papa Damaso ricorda Felice e Adautto come martiri cui era prestato culto nel luogo della loro sepoltura; il Martirologio Geronimiano ne ricorda la memoria al 30 agosto. La prima Vita, databile in epoca precarolingia, racconta che Felice era romano e presbitero. Arrestato in quanto seguace di Cristo, al tempo di Diocleziano, fu condotto nel tempio di Serapide perché sacrificasse al dio; Felice soffiò sulla statua facendola cadere e lo stesso accadde con le statue di Mercurio e di Diana. La potenza manifestata gli procurò la tortura e la pena capitale.
Altre fonti raccontano una versione non del tutto dissimile: sulla via Ostiense, fuori città, dove si alzava un grande albero consacrato agli dei, nei pressi, un tempio, Felice fu invitato a sacrificare agli dei. Il santo ordinò invece all’albero di cadere nel tempio, rovinandolo, come infatti avvenne. Mentre veniva portato via per eseguire la condanna di decapitazione, un cristiano gli si avvicinò dichiarando la propria fede: fu così decapitato assieme a Felice. Nella Vita scritta da Adone si ricorda che l’anonimo poteva chiamarsi Adauctus.
Felice fu sepolto assieme al compagno in una cripta nelle catacombe di Commodilla, presso la via Ostiense, dove sorse poi una piccola basilica in suo onore, per cura di Giovanni I e di Leone III. Leone IV donò invece alla moglie di Lotario, Ermengarda, una reliquia dei due martiri, che ne portò il culto a nord delle Alpi, sino a Cracovia, dove nel palazzo reale una cappella è a loro dedicata.