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UN SANTO AL GIORNO # 4 febbraio: San Giuseppe da Leonessa

(disegno di simone perazzone)
(disegno di simone perazzone)

Prigioniero dei Turchi a Costantinopoli, fra Giuseppe era restato per tre giorni appeso a una croce per un piede e per una mano. E non era morto. Non era facile spiegare, se non con un miracolo, quella resistenza che sfidava tutte le leggi naturali. Quasi un miracolo fu di certo che il Sultano, ammirato per l’accaduto, commutasse la pena di morte con l’esilio. A Costantinopoli, il cappuccino Giuseppe aveva compiuto un gesto da folle: aveva tentato di entrare nel palazzo per predicare davanti al Sultano in persona, sperando di convertirlo. Catturato dalle guardie, era stato giudicato reo di lesa maestà.

Eppure, fino allora i Turchi lo avevano lasciato libero di predicare in città, dopo aver assistito i cristiani prigionieri. L’estrema povertà del frate e dei suoi compagni, sotto il saio color tabacco, lasciava perplessi i rappresentanti del potere e della religione ufficiale. Era difficile vedere in quegli umilissimi stranieri, sprovvisti di tutto, dei pericolosi cospiratori contro la sicurezza dello Stato.

Giuseppe era nato nel 1556 a Leonessa, e nella cittadina umbra, presso Spoleto, era entrato sedicenne tra i cappuccini. Con una tipica espressione francescana, Giuseppe chiamava il proprio corpo “frate asino”, e diceva che questo non aveva bisogno di essere trattato come un purosangue, ma bastava trattarlo come un asino, con poca paglia e molte frustate. La paglia forse si, ma le frustate non gli erano mancate durante la sua avventura in Turchia, dove il generale dell’Ordine lo aveva inviato, trentenne, per assistere i prigionieri cristiani.

Tornato in Italia, poté seguire la sua vocazione missionaria. Fu predicatore nei villaggi e nella città reatina, sua patria. Cinquantacinquenne, s’infermò, ritirandosi nel convento d’Amatrice. Gli venne diagnosticato un tumore, e si tentò di operarlo. Fu quello il suo secondo supplizio, ma lui rifiutò di essere legato, come suggerivano i medici. E non si sollevò più dal lettuccio chirurgico. Come anestetico si era stretto al petto, lungamente, il crocifisso. (torna ai santi)

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