UN SANTO AL GIORNO # 6 aprile: San Sisto
Verso la fine del suo regno anche l’imperatore Traiano ritenne di dover mitigare la sua politica persecutoria nei confronti dei cristiani, anche perché l'”infamia” di essere cristiano serviva più spesso a risolvere faide politiche e famigliari che non a dirimere questioni religiose.
Successivamente, l’imperatore Adriano scrisse al proconsole d’Asia: “Se uno fa le sue accuse e dimostra che i cristiani operano contro le leggi, allora la colpa deve essere punita secondo la sua gravità. Ma se qualcuno si avvale di questo pretesto per calunniare allora è quest’ultimo che deve essere punito”. In questa realtà nacque Sisto I, figlio di pastori, si presume assurto al soglio intorno al 115.
A Sisto I si deve l’introduzione di molte norme di culto, tra le quali il divieto ai laici di toccare il sacro calice e la patena (il piattino di metallo dorato, argentato o di metallo nobile usato per la deposizione dell’ostia consacrata). A Sisto viene fatta risalire anche l’introduzione del triplice cantico “Sanctus” durante la celebrazione della messa, elemento tuttavia dubbio così come l’introduzione dell’acqua nella celebrazione del rito eucaristico e dell’acqua santa per le abluzioni.
La tradizione lo considera sepolto accanto al corpo di Pietro, come tutti i suoi predecessori, ma l’unica cattedrale dove ancora viene celebrato come Santo è quella di Alatri, in provincia di Frosinone). È protettore anche di Alife (Caserta), che lo festeggia l’11 agosto. (torna ai santi)