UN SANTO AL GIORNO # 7 gennaio: San Matteo Guimerà
Il beato Matteo Gallo de Gimena nacque ad Agrigento, tra gli anni 1376 e 1377. Entrò nell’ordine serafico nel 1391 o 1392 nel convento di San Francesco d’Assisi di Agrigento, dove emise la professione religiosa nel 1394. A Barcellona fu ordinato sacerdote nel 1400 e cominciò il suo apostolato di predicatore in Tarragona. Visse nel convento di Sant’Antonio a Padova, poi tornò in Spagna e vi dimorò fino al 1417, come risulta dalla lettera del re Alfonso, che spiega il motivo del suo rientro in Italia: il suo desiderio di incontrarsi con San Bernardino da Siena, di conoscere il movimento dell’Osservanza e di parteciparvi.
Il movimento francescano dell’Osservanza (perché si intendeva osservare la primitiva regola di San Francesco, senza attenuazioni) si organizzò e diffuse nel secolo seguente sotto la guida di San Bernardino. San Bernardino e il Beato Matteo si incontrarono nel 1418, forse a Mantova durante il Capitolo Generale. Nel 1425 Papa Martino V concesse a Matteo di fondare dei conventi dell’Osservanza, tra cui quello di Santa Maria di Gesù di Messina, di Palermo, di San Nicolò di Agrigento, di San Vito, di Cammarata, di Caltagirone, di Siracusa. Fu nominato vescovo di Agrigento da Eugenio IV il 17 settembre 1442.
Per la sua generosità verso i poveri venne accusato, da una parte del clero che lo avversava, presso la Santa Sede di dilapidare i beni della Chiesa, infatti secondo varie testimonianze egli rinunciò a tutti i proventi ecclesiastici, riservandosi soltanto lo stretto necessario per sé e per quelli che lo coadiuvavano. Oltre a questo venne accusato calunniosamente di godere di una donna carnalmente. Nel processo svoltosi alla corte pontificia si dimostrò la sua innocenza e il Papa stesso lo assolse da ogni accusa, restituendogli la sede episcopale. Ma la persecuzione non cessò, tanto che il Beato, dopo essersi consigliato anche con San Bernardino, rinunziò al vescovado. Morì a Palermo il 7 gennaio 1450. (torna ai santi)