UN SANTO AL GIORNO # 8 maggio: San Vittore il Moro
L’imperatore Massimiano, venuto a Marsiglia ove il martire militava come ufficiale, ordinò una guerra contro i cristiani, esponendoli alle pene più orribili. Vittore, esposto più degli altri al pericolo, fu arrestato e condotto ai tribunali. Intimatogli d’ubbidire ai comandi dell’imperatore, rispose che aveva sempre cercato di difendere principe e impero, che aveva lavorato per coprirli di gloria, e che ogni giorno pregava per la salute dell’imperatore e la prosperità dei suoi stati; ma, che sopra il comando dell’imperatore stava quello di Dio.
Gli fu proposto o il sacrificio agli dei o la morte. Vittore rispose che non desiderava altro che confermare con il sangue le verità che aveva esposte. Fu quindi sospeso sull’eculeo e, dopo un’orribile tortura, gettato in prigione, dove nella notte fu visitato dagli angeli.
Sospeso di nuovo sull’eculeo, ebbe il giorno dopo le ossa slogate, venne battuto con verghe di ferro e poi ricondotto in prigione. Dopo tre giorni, Massimiano lo fece di nuovo condurre in tribunale, invitandolo nuovamente ad adorare i suoi idoli. Vittore, avvicinatosi a una di quelle statue, con un calcio la rovesciò, mandandola in frantumi. L’irato imperatore ordinò così che gli si tagliasse subito il piede, e lo si gettasse fra le macine d’un mulino. Era l’anno 290.