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9 Maggio 2020

“Stiamo lavorando per noi”. A Napoli i bambini chiedono spazio

Galleria fotografica a cura di Mattia Tarantino (foto n. 1, 3, 5, 7 e 9) e NapoliMonitor (foto n. 2, 4, 6, 8 e 10)

“La città ha respirato aria pulita durante il lockdown, vogliamo che i bambini possano fare altrettanto. Ai bambini, che hanno portato il maggior peso delle restrizioni attuate nella cosiddetta Fase 1, spetta un risarcimento, uno SPAZIO per poter vivere la socialità, imparare a convivere con le regole di distanziamento fisico, riprendere contatto con i coetanei in assenza di scuola, farlo all’aria aperta perché più sicuro che in luoghi chiusi anche a detta di medici e pediatri. E non solo. Gli/ci SERVE TEMPO per superare il trauma dello stravolgimento delle loro vite e per superare la paura”.

La Rete bambini e scuola nell’emergenza Covid-19 torna in piazza: dopo una prima iniziativa il 27 aprile, ieri 8 maggio, in due punti della città, piazza Cavour e Bagnoli, il gruppo formato da genitori, educatori e insegnanti e bambini si è ritrovato per affermare parole semplici e chiare. “Chiediamo che la condizione dei bambini in questa emergenza torni al centro del dibattito pubblico. Prima di essere studenti, i bambini sono cittadini, portatori di bisogni, desideri e diritti. Ridurre la discussione alla sola didattica a distanza significa trascurare tutto il resto. Sulla scuola chiediamo un ripensamento radicale sia in termini di risorse che di metodi e pratiche didattiche. Ma anche il modo in cui sono organizzate le città deve essere totalmente trasformato mettendo al centro le persone”.

Con la cautela dovuta e rispettando il distanziamento fisico gli appartenenti alla Rete hanno srotolato uno striscione con la scritta “Stiamo lavorando per noi” e attraversato le strade con sagome di cartone di bambini per dare loro, simbolicamente, visibilità. Nel volantino distribuito durante l’iniziativa i bambini prendono la parola direttamente: “Abbiamo rispettato le regole per il bene di tutti, siamo stati pazienti, lontano dalla scuola e dagli amici, dal sole e dalle strade… Ma non vogliamo tornare all’incubo di prima. Vogliamo città a misura di bambini”.

I manifestanti chiedono l’apertura fino a sera di tutti i parchi cittadini, la chiusura delle strade al traffico tutti i giorni dalle 14 alle 16 e per tutta la domenica, la riapertura dei musei, meno traffico e rumore sempre. A Bagnoli hanno anche sollevato la questione dell’accessibilità alla ex base Nato, alla Fiera d’Oltremare, al Pontile e alle spiagge pubbliche. La Rete ha elaborato un “Manifesto per i desideri e i diritti di bambini, bambine e adolescenti”, già sottoscritto da diverse organizzazioni di varie città e da moltissimi cittadini.

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