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19 Maggio 2023

Comportamenti delle guardie a Torino #2. Visioni di volanti che sgommano

(collages di stefania spinelli)

Al ponte Mosca si incrociano corso Giulio Cesare e il lungofiume. A monte la strada declina verso un ponte di ferro e una scuola superiore, a valle invece si prosegue verso il campus universitario. Qui un largo marciapiede è ombreggiato dai tigli, le radici rendono irregolare il selciato, ogni tanto salta la pavimentazione. Ci sono delle panchine frequentate da ragazzi che ridono, discutono e si rilassano con una canna. Ecco arrivano auto della polizia, rombano e frenano.

È una retata della polizia. Un ragazzo è ammanettato al parapetto che dà sulla Dora, gli agenti perlustrano il lungofiume alla ricerca di tocchi di fumo. Procedono a braccetto come in un rastrellamento. Dopo l’esibizione spettacolare, ripartono a tutta forza e il marciapiede lentamente si popola ancora.

Il quartiere è attraversato dalle volanti veloci. Qui la polizia ha l’abitudine di attraversare regolarmente questo grosso incrocio con il rosso. Spesso passa alla chetichella, ogni tanto sparando luci e sirene. Questo succede tra le cinque e le dieci volte al giorno. A volte tagliano quattro o cinque incroci di seguito, per ognuno la volante accende la sirena quel paio di secondi che servono a bruciare l’incrocio. Durante il confinamento accadeva sovente: luci lampeggianti blu contro i semafori rossi.

L’arrembaggio degli incroci con sirena scrosciante è pratica diffusa: adesso il semaforo rosso non vale neanche per carabinieri e vigili urbani. A volte le volanti sgommano per l’esibizione di una retata, ma spesso nessuno dei mezzi di intervento è impegnato in un’azione. Sembra vadano in giro per dare l’impressione che le strade siano sotto controllo, girano sulla ruota all’infinito in nome della percezione di sicurezza. 

D’estate un ragazzo attraversava sulle strisce il corso che porta a piazza della Repubblica, era vicino ai giardini reali. Una volante lo ha investito e lo ha ammazzato. (dora griot)

*  *  *

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