Un albergo, un centro congressi e un ipermercato saranno costruiti nello spazio urbano che un tempo accoglieva la produzione delle fabbriche Nebiolo e Westinghouse. Quarantamila metri quadri che appartenevano alla città sono stati venduti a investitori privati e le nuove costruzioni comporteranno la distruzione del prato e degli alberi del giardino Artiglieri da Montagna.
Nell’ultimo numero de Lo stato delle città una ricerca scritta da Francesca Ru, Bianca Scolamiero e Michela Voglino racconta la storia della svendita di suolo pubblico, gli investitori interessati, le variazioni del piano urbanistico, le scorrettezze formali nella gestione del bilancio comunale. Tre amministrazioni sono coinvolte nella svendita di uno spazio collettivo, dalla giunta Fassino, a quella Appendino, fino all’ultima guidata da Lo Russo. Nel frattempo un comitato di quartiere è nato per difendere il parco e contestare un’idea di città dominata da ipermercati e sogni turistici.
Le autrici presenteranno il loro lavoro con Emilio Soave e il comitato Essenon il 17 giugno 2022 alle ore 20 in una giornata di festa nei giardini che rischiano di sparire sotto il cemento del futuro ipermercato. Tra sport popolare di giorno e musica la sera, la discussione sarà un’opportunità per dialogare con chi vive nel quartiere, magari costruire un’idea comune di resistenza al cemento e una proposta di città alternativa. Di che cosa ha bisogno il quartiere? Quali sono i desideri di chi abita gli isolati attorno, la città? Invitiamo chiunque ne abbia il desiderio a venire, partecipare, esprimersi, vivere i giardini Artiglieri da Montagna, dimostrando che alternative alla cementificazione degli spazi urbani esistono.