Un crollo impressionante dei nati: quindicimila in meno rispetto all’anno scorso. E un picco drammatico di morti: cinquantaquattromila in più. Basterebbero queste cifre a dire quanto soffre l’Italia. Ma a tanto male si deve aggiungere anche il resto del rapporto Istat sugli indicatori demografici: una fotografia impietosa che ritrae un paese sempre più vecchio, sempre meno fecondo, sempre meno attrattivo. (viviana daloiso, avvenire, 20 febbraio).
L’Italia inizia il suo lento processo di desertificazione. Il sociologo franco-italiano Vincent Amoretti (accento sulla i), nel suo saggio Mille per farla, uno per distruggerla prevedeva, già nel 1995, il futuro dell’Italia. In quell’anno Lettieri metteva insieme il suo primo milione, de Magistris vinceva il concorso da magistrato, Sarracino pronunciava la sua prima parola (“democrazia”) e la Valente si innamorava ai concerti di Bennato. Bassolino governava Napoli. Eccoli, venti anni dopo, sull’orlo di una crisi di nervi.
«Antonio Bassolino dice di essere l’unico che può battere Luigi de Magistris? Non credo che il sindaco andrà al ballottaggio, ma se lo farà credo di essere io l’unico in grado di sconfiggerlo, perché questa volta non potrà ripetere le bugie dette cinque anni fa. In questi anni sono stato l’unico a fare opposizione e solo io posso smentire le sue bugie». A dirlo Gianni Lettieri, candidato a sindaco di Napoli. (il roma, 20 febbraio).
Intanto il sindaco Luigi de Magistris ha partecipato alla convention di Sinistra Italiana all’Eur. Applausi dalla platea per lui quando ha detto: «A Napoli sta nascendo uno zapatismo in salsa partenopea, un Podemos partenopeo». (stella cervasio, la repubblica napoli, 22 febbraio).
Pasquino in campo con de Magistris: «Altri cinque anni per lo sviluppo di Napoli» (cronache di napoli, 23 febbraio).
Lettieri e il lungomare: «Lo riaprirò al traffico» (metropolis, 23 febbraio).
Rivellini attacca il sindaco: «Sta delirando» (metropolis, 23 febbraio).
Campagna anti-deMa: «Sono tutti contro di me» (metropolis, 23 febbraio).
Si sveglia anche Caldoro: «È un verminaio» (cronache del salernitano, 20 febbraio).
Bisogna scegliere con chi stare. Prendere una posizione chiara.
«Ebony and Ivory» vivono insieme in perfetta armonia, cantavano Paul McCartney e Stevie Wonder. È quasi sempre vero, l’armonia è quasi sempre possibile. Quasi. Perché questa dissonanza cromatica stride fastidiosamente sulla facciata della galleria Umberto, dove i lavori di ristrutturazione procedono in maniera sfalsata e molto poco convincente. (anna paola merone, il corriere del mezzogiorno, 20 febbraio).
L’armonia è quasi sempre possibile – quasi sempre vero – scrive la Merone. Possibile? Quasi sempre. Impossibile? Qualche volta. Bisogna saper aspettare.
Tra le serie classiche spicca il ritardo di quattro turni, per la sorte dell’ambo, della cadenza 8. Occhio soprattutto ai numeri 18-58-68, che formano l’unico terno in cadenza 8 mai uscito al Lotto. Centrare un ambo su tre numeri paga 83,3 volte la posta, mentre il terno secco rende 4.500 volte la somma puntata. (fabio felici, il mattino, 20 febbraio).
Il terno in cadenza 8 è armonico. Ma quando uscirà? Neanche Felici sa dirlo.
Arriva improvviso, inaspettato, quando non lo si vorrebbe. E sbagliato, anche se giusto e vorace, anche se tenero. Questo, e molto altro ancora, è quello che racconta Vincenza Alfano nel suo ultimo romanzo Balla solo per me, Giulio Perrone Editore. Una ballerina presso il teatro San Carlo di Napoli ha una storia clandestina con un giornalista sposato. […] Vincenza Alfano, con la sua scrittura poetica, che solca segni profondi nelle pieghe del cuore, riesce a far sentire il lettore prima amante, poi amato e infine tradito; prima donna, poi uomo e infine moglie, in un ciclo continuo. (alessandra farro, il roma, 20 febbraio).
Amante-amato-tradito. Donna-uomo-moglie. E di nuovo amante-amato-tradito…
L’unica parola che viene da dire è vergogna. […] Chi paga per questi errori e omissioni? Chi paga perché non si fa nulla per eliminare questo schifo? […] Leggere poi che Napoli ha le imposte più alte del resto d’Italia è davvero paradossale. Fuimmencenne a ‘sta città e lasciamo che se la prendano la camorra e i ladri. La Napoli per bene è meglio che se ne vada altrove! (lettera di roberto de vito piscicelli, il mattino, 23 febbraio).
Trasportare tutta la Napoli bene in Umbria. Tra valli e boschi piccoli lord con le cravatte di Marinella potranno correre felici, senza paura di rapine. A Napoli i bambini, invece, sono piccoli Bros.
Ieri mattina decine di bambini si sono presentati in Villa comunale per chiedere al Comune giostrine nuove, aiuole curate e spazi puliti. Alla fine della protesta i piccoli hanno letteralmente invaso l’area giochi pericolante. (la repubblica napoli, 24 febbraio).
Crescono, e al posto delle giostrine vogliono i soldi.
Il grido dei duecento: “De Luca puos’ ‘e sord“. (cronache di napoli, 24 febbraio).
E si lagnano.
Con il suo movimento “Ce Simme Sfasteriati” cosa vuole dimostrare?
«I napoletani ci hanno chiesto di essere rappresentati perché hanno visto che con piccole iniziative sono stati alleviati dei piccoli problemi che erano diventati grandi perché atavici». (intervista a vincenzo caniglia, mario pedicini, il roma, 26 febbraio).
Ci si lamenta di tutto, anche dell’evidente.
Nella Grande Mela i primi volti ai quali ho pensato erano quelli in bianco e nero di Woody Allen e Diane Keaton, protagonisti del mitico Manhattan. A Scampia, purtroppo, non c’è stato nulla che mi abbia ricordato anche solo da lontano Woody Allen e il fascino della grande metropoli americana, nonostante mi trovassi anch’io in un film in bianco e nero. Guardando quei triangoli di cemento grigi che con il loro nome dovrebbero richiamare alla mente il mare e il vento, non ho sentito l’odore della salsedine trasportata dallo scirocco. (lettera di lorenzo marone, la repubblica napoli, 21 febbraio).
Si trovano soluzioni approssimative.
Isole pedonali contro la camorra per far rinascere il quartiere (giuliana covella, metropolis, 21 febbraio).
Quando un uomo con la pistola incontra un’isola pedonale, quello con la pistola è un uomo morto. Che ti succede Ramon, ti trema la mano?
Napoli commemora Croce (il corriere del mezzogiorno, 25 febbraio).
Napoli dimentica Benedetto Croce (il roma, 25 febbraio).
La verità sta in mezzo.
Circondata dall’affetto della famiglia e dei suoi amici più cari, Simona Spiezia ha fatto del suo diciottesimo compleanno un evento che resterà scolpito nella memoria di quanti vi hanno partecipato. L’erede di casa Spiezia, l’azienda di San Vitaliano che da oltre un secolo è al servizio della salumeria italiana, ha scelto di celebrare l’arrivo della sua maggiore età, nell’esclusivo contesto del “Gaan Clubbin” di Napoli, in un’atmosfera elegante e raffinata. La festeggiata si è fatta ammirare in uno splendido abito color bordeaux accostato, in alcune delicate sfumature, al romanticismo e alla femminilità del rosa. La mise è stata sapientemente confezionata per questa speciale occasione dalla stilista Roberta Bacarelli, proprietaria dell’atelier “Oona l’ourse” in via Carlo Poerio. E proprio il color bordeaux è stato il mood che ha informato l’intera serata. (il roma, 26 febbraio).
a cura di palanza