Una grande prova di liberazione contro l’oppressione. Oltre le mura e oltre le restrizioni, finalmente spazi liberi che saranno vissuti con la passione della gente di Napoli. (luigi de magistris su facebook, 17 gennaio).
Oggi la Città vuole tornare in vetta, nello sport e oltre lo sport. Noi ci crediamo: Napoli è in testa! (luigi de magistris su facebook, 18 gennaio).
Proviamo a dimostrare che si può fare e che anche il diritto a essere liberi e felici non è utopia, ma il risultato del sovvertimento dei modelli liberisti con l’affermazione dei valori dei movimenti popolari e sociali fondati sull’affermazione della Giustizia. Anche ora, in diverse parti del globo, c’è chi costruisce mura, chi ordina guerre, chi accumula ricchezze e chi distrugge la natura, ma c’è anche chi cerca di attuare la rivoluzione dell’umanesimo contro egoismi, oligarchie e nuovi fascismi. (luigi de magistris su facebook, 22 gennaio).
Chi era Dino Forelli? E perché, intabarrato nel suo ulster blue, percorreva freneticamente via Foria?
Soluzioni, neanche a parlarne. (cronache di napoli, 22 gennaio).
La pelle levigata e i capelli tagliati di fresco, Dino Forelli. Consumava le suole tra il Giudice di Pace e l’acquaiolo. Poi si spingeva fino all’Albergo dei Poveri. E ancora tra i Miracoli e fuori, giù per via Duomo e poi al Museo. «Insomma – gli chiese un commerciante – dove andate? Vi servono indicazioni?».
Chi vorrà acquistare qualsiasi prodotto agricolo o agroalimentare, o confezioni di diversi prodotti a filiera corta non dovrà fare altro che collegarsi su http://amzn.to/2h85t52 dove troverà tutte le offerte del giorno. (eduardo cagnazzi, il roma, 22 gennaio).
Ma Dino Forelli era già sparito. Dopo qualche giorno la stampa lo definì “il misterioso pellegrino”. I giovani lo affiancavano per qualche minuto, gli chiedevano le cose più strane. Dal suo ulster blu Forelli ripeteva solo tre parole: «Non fermarsi mai».
Alla Stazione centrale i lavori di ristrutturazione sono già iniziati e vanno di gran lena, con l’insegna della società di Miami che è spuntata da un giorno a un altro con lo stupore dei viaggiatori abituati a mettersi in coda per gustare Big Mac, Happy Meal o gli Sweety con Nutella. Dopo un veloce restyling si cambia logo, stile e cibo con il famosissimo Whopper, i saporiti King nuggets o l’irresistibile Fusion gusto Perugina a guadagnare nuovi estimatori. (mariagiovanna capone, il mattino, 25 gennaio).
Non fermarsi mai. Era un messaggio graffiante in un periodo di grandi trasformazioni e costante nostalgia. «Non ci fermeremo», facevano eco a Forelli i ragazzini.
I fan napoletani di Luigi de Magistris sono in fibrillazione. Sono gelosi. Come amanti delusi sentono che il sindaco si sta allontanando, almeno con il pensiero: lo dimostra l’ultima dichiarazione ufficiale, rilasciata ieri, in cui è facile leggere tra le righe che la priorità non è più Napoli, ma il lancio del movimento politico di respiro nazionale (Dema) che sta muovendo i primi passi sotto la guida del fratello Claudio. (gianluca rocca, cronache di napoli, 23 gennaio).
I ragazzini attraversavano il centro a piedi, seguendo diligenti le orme di Forelli. Le chiamarono “le stese dolci”, in un periodo in cui la stampa non poteva fare a meno di rievocare il terrore dietro ogni azione umana.
Uno spettacolo non bello. A giudicare dal basso livello generale – a partire da una selezione fisica deludente e disomogenea per finire a una esecuzione tecnica che faceva acqua da tutte le parti, con brutti costumi e neanche a dirlo musica registrata (di pessima qualità…) – la riflessione sorge spontanea: perché il peggio della madre Russia, terra di artisti immensi che hanno scritto la storia della danza mondiale, continua ad avere seguito e un successo straordinario di pubblico? La risposta la sappiamo in tanti, è sempre quella… la poca cultura di danza che continua a oscurare la luce del passato (e anche di una élite del presente) e che fa diventare onnivori laddove la conoscenza, il confronto, la curiosità, il gusto, l’eleganza e la bellezza di un’arte senza pari aiuterebbero a fare una scelta, a saper almeno individuare la qualità di quello che si ha di fronte. Povera danza. (elisabetta testa, il roma, 24 gennaio).
Sulla spinta dei ragazzini di Forelli, la città cambiò passo. Napoli si illuminò e scelse i nuovi capi per uscire dalla crisi.
«Pisapia è velleitario, la sinistra deve ripartire dal Papa» (il fatto quotidiano, 23 gennaio).
Non c’era tempo per battaglie tra intellettuali e non, tra sindaci e scrittori, tra urbanisti e antagonisti. Si mangiavano cibi grassi camminando.
L’anima dell’incontro enogastronomico è stato il ventaglio di cinque proposte di un unico taglio di carne, la tracchiolella di maiale di Macellegria presentata in cinque sfumature diverse che spaziano dalla tradizione all’innovazione, con piccoli tocchi esotici e profumi orientali. Nelle “Cinque sfumature di Tracchia” pezzi di classico stracotto cucinato alla genovese e al ragù napoletano si sono alternati al giros greco servito con salsa tzatziki realizzata con formaggio cremoso campano. (laura caico, il roma, 22 gennaio).
La cittadinanza abbandonò velocemente le automobili. Il sindaco varò la riforma Forelli, installando grossi scivoli pedonali e funivie. I vigili urbani poterono così dedicarsi ai loro hobbies.
Vigili urbani a scuola di arti marziali (il corriere del mezzogiorno, 24 gennaio).
E Dino Forelli? Qualcuno racconta di averlo visto sorridere camminando, alla soglia dei cento anni. È considerato tra i padri putativi della nuova sinistra mondiale.
a cura di palanza