Poteva dirsi finalmente e finemente realizzato. Una bozza di sorriso parve imprimersi tra le sue rughe quando rilesse la notizia sul giornale.
Gianni Carità è il nuovo presidente del Gruppo dei Cavalieri del Lavoro del Mezzogiorno. Nominato Cavaliere del lavoro nel 1997, Carità riceve il testimone dal pugliese Giuseppe Lobuono e rimarrà in carica per un triennio. Presidente della Gianni Carità & Figli spa, l’imprenditore campano rappresenta la quarta generazione di un’antica famiglia di gioiellieri napoletani. (il denaro, 15 novembre).
Il cervello era carico d’elettricità, Gianni fissò un vuoto tra le mensole e si lasciò attraversare dai lampi dei ricordi. Gli esordi nel settore, la prima vetrina allestita, i sistemi di allarme, le negoziazioni con i cinesi. Una vita vissuta cronometro alla mano.
Colpo dei soliti ignoti nella pizzeria Vaco ‘e pressa di piazza Portanova. Due persone, di nazionalità straniera hanno sottratto un portafoglio a una cameriera e il cellulare appartenente al proprietario. […] L’operazione è avvenuta in maniera fulminea prendendo di sorpresa anche le stesse vittime del furto. (il mattino di salerno, 19 novembre).
Sentiva ancora il piacere della vittoria riemergere tra le macerie di un passato sepolto. La gioia della rivincita sugli invidiosi, i complottisti che blaterano parole vuote e piene di rancore.
Canili lager business ecomafie (il mattino di caserta, 15 novembre).
Lui aveva sempre lavorato sodo, invece. E aveva scelto – “attenzione, scelto!”, si ripeté – di restare nella sua città mentre tutti fuggivano.
La camorra ha invaso la Spagna. A lanciare l’allarme è il quotidiano iberico El Pais, che evidenzia come la Spagna sia diventata “una delle principali succursali” della camorra, abile ad attuare una “silenziosa penetrazione” del paese. (cronache di napoli, 15 novembre).
Leader dell’Isis ha lavorato a Napoli (cronache di napoli, 15 novembre).
“Non sarò secondo a nessuno”, si era detto da ragazzo Gianni Carità. Da allora questo era il suo motto.
L’altra seconda Vallatese invece sarà attesa dai frigentini del Frequentum, mentre l’ultima seconda Sant’Andrea di Conza ospiterà il rampante Bocca San Felice di mister Ragno. (quotidiano del sud, 18 novembre).
In verità il Cavaliere aveva una passione per i motti e i proverbi. Ne conosceva decine e sapeva enunciarli nelle situazioni più adatte, rompendo il ghiaccio e stringendo nuove alleanze.
Non basta la forma per fare un buon formaggio. È una battuta che ricorre spesso tra chi lavora nell’ambiente. (vito de ceglia, la repubblica affari&finanza, 14 novembre).
Quando si dice “avere un diavolo per capello” o ancora che “ogni riccio è un capriccio”. Niente di più vero. (emanuela sorrentino, il mattino, 16 novembre).
Non è vero quel proverbio che afferma: “Per ogni gatto che ride c’è almeno un topo che prega”. Non per AGRI90 almeno (società da sempre in prima linea per la nutrizione, la cura, il benessere e l’agricoltura con la missione di perseguire la sostenibilità ambientale), sennò non si spiegherebbero i tanti topi e topini destinati allo sfratto quando incontrano sul loro cammino ScappaTopo. Non è un topicida, è un repellente, ma non uno qualunque. (il tempo, 19 novembre).
Fissando quel vuoto Gianni Carità visualizzò i volti cari, le sue donne, le feste. Che vita!
Metti una sera a cena: una grande casa affacciata sul golfo, un bel po’ di ospiti scelti fra professionisti e intellettuali cittadini, un libro interessante di cui parlare ed ecco che la serata prende una piega diversa dalle solite. (il roma, 15 novembre).
Orecchie da cane, musetti da gatto e lentine colorate per gli occhi. Il tema, per chi è avvezzo al mondo delle chiacchierate virtuali, era quello di Snapchat, il social network in voga fra i giovanissimi che sta conquistando platee sempre più ampie grazie alla possibilità di trasformare i volti dei soggetti fotografati attraverso una serie di filtri e giochi. Una sfida originale in cui cimentarsi, insomma. (cristina cennamo, il mattino, 15 novembre).
Gianni Carità aveva preso e restituito.«Con questo mio cognome, non posso esimermi», diceva sempre ai raduni della sua fondazione di solidarietà. Era un altro dei suoi motti. Ma alle parole seguivano i fatti: a Villaricca aveva fatto del bene a tante persone.
Villaricca si candida a essere capitale della solidarietà e della ricerca scientifica nell’area metropolitana a nord di Napoli. È questo, in sintesi, il leitmotiv che è emerso al termine della conferenza stampa. (il roma, 15 novembre).
La sua creazione più famosa fu “Il Mammone”. Era un anello di zirconi con dodici gemme del Madagascar incastonate da un artigiano nepalese. Lo regalò a Laura Boldrini in visita a Napoli, poi se ne pentì. Gianni Carità era così, non aveva mezze misure.
Il Consiglio dei ministri europei di agricoltura e pesca ha dato il suo ok al provvedimento che consentirà ai pescatori italiani di commercializzare vongole con taglia minima di ventidue millimetri invece dei venticinquue fissati dalle norme UE. (italia oggi, 15 novembre).
Mentre fissava quel vuoto il telefono squillò. G.C. indossò la vestaglia e si apprestò a rispondere. La sua vita stava per cambiare.
“Fatal Call” è il nome dell’operazione che ha portato all’esecuzione di sette misure cautelari a carico di soggetti ritenuti appartenenti ad un’associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e riciclaggio di veicoli rubati. Sono state proprio le intercettazioni telefoniche a dare un valido supporto agli inquirenti dell’arma. «Ah, panificio. Mi sono preso il Doblò. Ho preso la tua macchina… il Doblò bianco». (tiziana casciaro, cronache di napoli, 18 novembre).
«Doblò bianco? Chi sei? Che vuoi? Io non ho nessun Doblò bianco! Rispondi, villano! Io sono il Cavaliere Gianni Carità, tu chi sei?».
«Questa è la camorra dei dolci, Carità. Ti conviene pagare sennò ti facciamo trovare una serie di cannoli pieni di tritolo sotto alla bottega».
«Io… non ho mai sentito parlare di voi! Ma non vi temo!», esclamò il Cavaliere. Poi ricordò una notizia apparsa sui giornali.
Furto di un camion carico di dolciumi. Il mezzo era carico di leccornie natalizie. (cronache di caserta, 20 novembre).
«Carità, per carità! Parli sempre troppo. Domani mattina passerà un nostro incaricato. Accoglilo con cortesia».
«Va bene, quanto vi devo dare?».
«Non si tratta di soldi, Carità. Vogliamo il Mammone».
«Mio figlio non lo avrete mai, scordatevelo».
«Non hai capito. ‘O Mammone! L’anello! Domattina passerà un nostro incaricato. Accoglietelo con cortesia».
«Buona giornata».
a cura di palanza
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