Nel 1998, pochi mesi prima della morte, Stanley Kubrick consegnò al suo legale un soggetto che faticosamente aveva scritto traendo spunto dal Ventre di Napoli di Matilde Serao. Nelle intenzioni del regista il film doveva intitolarsi 2080: Odissea meridionale.
Napoli è divisa da un muro in città alta e città bassa. La prima scena è girata in mare. Si vede il profilo della città. Fuochi d’artificio illuminano la collina, in riva al mare invece i palazzi crollano uno dietro l’altro. La navigazione è interdetta nelle acque del golfo, le isole sono ormai deserte, a Napoli bassa si accede solo con un permesso speciale concesso dal capo della polizia.
Pidocchi, altri parassiti e insetti trovati in una partita di frutta secca e di legumi (il mattino, 13 febbraio).
«Via i fetenti dal governo di Napoli, la città deve ritrovare la dignità che ha perso», la convinzione di Rivellini, che si presenta come l’unico candidato del centrodestra in campo. (metropolis, 13 febbraio).
La vita costa poco a Napoli bassa. Una gabbia dorata. I potenti della città offrono considerevoli vantaggi a coloro che decidono di entrare nella gabbia. A un’unica condizione: non si potrà più uscire.
Raffaele Chiaiese se ne sta seduto nel negozio di Santa Maria di Portico 22, praticamente via Martucci, a dieci passi dalla Riviera di Chiaia. Ma il negozio è un rudere.
Scusi, lei quanto paga ogni mese?
«Io pago 22 euro». (in realtà sono 23,94 ma lui sbaglia n.d.r.).
E le sembra il valore giusto?
«Lo ammetto, pago poco, però questo posto è una stalla, un deposito».
Dunque il valore è adeguato?
«Vabbe’, potrei pagare qualcosina in più».
Ma siamo vicinissimi alla Riviera di Chiaia, al mare…
«Si, la Riviera, il mare… E chi ci va mai? Qui non riusciamo nemmeno a mettere un piatto a tavola, mo’ ci mettiamo a pensare al mare». (il mattino, 19 febbraio).
La seconda scena è ambientata nel palazzo del Governatorato del Meridione. La capitale del Sud è Salerno. Kubrick riprende una telefonata tra il capo di Stato e alcuni geologi appartenenti al Nuovo Sistema. La città bassa è destinata a crollare e sparire per sempre.
«De Luca come Badoglio e Salerno torna a essere capitale. La nomina di Corrado Matera ad assessore regionale al turismo è solo l’ultimo atto della salernizzazione della Campania perpetrata dal presidente De Luca. Ora attendiamo con ansia lo spostamento del capoluogo da Napoli a Salerno e la candidatura della città dell’Irno per le prossime Olimpiadi al posto di Roma». Così Tonino Scala, coordinatore regionale di Sel, per commentare le ultime decisioni del presidente Vincenzo De Luca e l’arrivo in giunta dell’assessore in quota Udc. (cronache di napoli, 17 febbraio).
Nelle gallerie delle metropolitana abbandonata, intanto, il subcomandante Genny addestra le truppe di Napoli bassa in vista della rivoluzione. La criminalità folle in superficie viene controllata dalle forze armate, che non lesinano i colpi. Per le strade buie si contano centinaia di morti al giorno. I corpi imputridiscono al sole.
Anche Napoli partecipa alla campagna nazionale “M’Illumino di meno 2016” per promuovere il risparmio energetico. (il roma, 19 febbraio).
Si allenava a sparare con un fucile a canne mozze, sulla pubblica via. Le manette sono scattate per Michele Cecere, quarantadue anni, di Giugliano, numerosi precedenti penali, arrestato dai carabinieri della locale compagnia, diretta dal capitano Antonio De Lise, nella centralissima via Dante, dove il malvivente aveva deciso di collaudare la micidiale arma, sparando all’impazzata tra abitazioni e condomini. E proprio la serie di colpi esplosi ha fatto si che decine di residenti spaventati dalle detonazioni della lupara si precipitassero a telefonare al 112. Immediato è stato l’intervento dei militari, che hanno bloccato questo scellerato pistolero. (il mattino, 14 febbraio).
A Napoli serve l`esercito? Sì. (la secca risposta di marco demarco al sondaggio di donna moderna, 17 febbraio).
Nella città bassa un solo medico coraggioso opera centinaia di pazienti al giorno, non vuole soldi. Di notte tappezza le strade di manifesti con consigli utili.
L`importanza della prevenzione parte dalla bocca (il mattino, 14 febbraio).
A una rappresentanza di Napoli bassa è consentito uscire dalle mura cittadine per colloquiare con il generale nel territorio neutro di Castellammare. L’elezione della rappresentanza bassanapoletana è un momento cruciale. I cittadini della lugubre enclave sperano in condizioni di vita migliori e trascorrono i mesi che precedono le elezioni in un clima isterico.
Luigi de Magistris parla durante l’assemblea di Napoli in Comune, la formazione di sinistra a sostegno del primo cittadino. «Abbiamo dato vita a una magia politica, siamo una Podemos in salsa napoletana. Con belle liste e un programma preciso, che diano dimostrazione della voglia di cambiamento del Sud e della sinistra, vinceremo», arringa il primo cittadino. (il roma, 14 febbraio).
Luciano Crolla ci ha messo la manina, e sotto quel cartellone ci ha aggiunto un semplice «Valeria Valente», trasformando l’appello di Bassolino in propaganda per l’avversaria. Un pizzico di goliardia, che si è diffusa subito anche presso il terzo candidato. Anche dai seguaci di Marco Sarracino è infatti arrivata una foto taroccata, con Bassolino che ammette: «Sarracino mi ha convinto» e invita a votare lui. (roberto fucillo, la repubblica napoli, 16 febbraio).
In realtà – questo i cittadini di Napoli Bassa non lo sanno – i loro rappresentanti non hanno possibilità. Le loro istanze vengono sistematicamente rigettate. Per evitare la rivolta il generale sembra in un primo momento accoglierle, senza però mai muovere un dito per cambiare la situazione.
De Magistris: «Governo e Regione tirino fuori le risorse» (il roma, 18 febbraio).
«La regione Campania ha deciso di destinare tre miliardi di euro per la città di Napoli alle quali si aggiungono altri due miliardi e duecento milioni di risorse non spese. In pratica, una legge finanziaria». Vincenzo De Luca annuncia in pompa magna il piano per il capoluogo campano. «Compiamo una scelta innovativa, perché una grande Napoli è di traino anche per la Campania». (mario pepe, il roma, 18 febbraio).
Nella città alta, intanto, si fa festa. “Non esiste città più bella di Napoli Alta”, recita un cartello posto tra la collina e il suburbio. Sorrisi, allegria e gioia di vivere.
Irresistibilmente simpatico, nonché abile personaggio legato al mondo delle calzature firmate, Roberto Tufano ha stupito nuovamente tutti con una delle sue straordinarie serate tra amici. Ed è così che per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno, il noto personaggio del jet set napoletano, ha presto trasformato l’elegante locale La Garçonne in via Cappella Vecchia, in un invitante e affollato luogo ad hoc per il suo party augurale. […]Apprezzato per la sua capacità di fare sentire a proprio agio chi lo frequenta, per la sua simpatia e per il suo modo di seguire l’evoluzione della moda in fatto di calzature, Roberto Tufano, anche durante la sua festa, ha dato modo ai presenti di riconoscere in lui una persona da ammirare e frequentare. E quando, molto sul tardi, il tradizionale momento della torta e dello spegnimento delle candeline ha sancito il clou dei festeggiamenti, tutti hanno consolidato la convinzione di aver trascorso una serata in compagnia di un personaggio che fa ancora bella la vita in una Napoli orgogliosa di sé. Il festeggiato circondato dall’affetto di alcuni invitati. (giuseppe giorgio, il roma, 14 febbraio).
“V” come Riccardo Villari, il gaudente senatore napoletano che sta per unirsi alla combriccola. “V” come voltagabbana, e la definizione non può offendere il buon Riccardo. Villari, uno che ha cambiato undici casacche senza battere ciglio e senza porsi problema di coalizione: Dc, Ppi, Cdu (nel centrodestra), Udeur (nel centrosinistra), Margherita (quando l’Udeur non si scioglie nel partito di Rutelli), Pd, Radicali italiani. Movimento per le autonomie in Campania, Coesione nazionale, Pdl-Forza Italia e ora il gruppo Gal in Senato. […] Meritatissima, la sua fama di bon viveur. Conquistata tra gli anni Ottanta e Novanta tra le spaghettate e le cene di pesce tra Nerano e Capri e le puntate nelle discoteche napoletane Chez Moi e La Mela. Non porta orologi e così non si stressa. Disse un amico: «Ha sempre avuto belle donne, ma sempre una per volta. E questo gli fa onore». Barbara D’Urso confessò: «Riccardo è stato il mio primo fidanzatino». Lui la andò a corteggiare sotto al liceo classico Genovesi di piazza del Gesù, si scambiarono il primo bacio nella Villa Comunale. Erano piccoli, sognavano di fare carriera, ci sono riusciti. (vincenzo iurillo, il fatto quotidiano, 14 febbraio).
Il quotidiano locale della città alta, che Kubrick voleva inquadrare con il celebre dolly zoom, narra di questioni che sembrano di lana caprina.
La pietra dello scandalo è San Valentino. «Abbiamo realizzato un arredo per la festa degli Innamorati a costo zero», racconta. «Gli sponsor hanno sostenuto da soli un impegno economico che supera i quarantamila euro, spesi per luci e arredi che sono stati montati in ogni strada che resteranno accesi fino al termine di febbraio. Ai nostri associati, che non hanno versato un solo euro, abbiamo chiesto un unico impegno: restare aperti nella domenica di San Valentino, almeno di mattina. Abbiamo inviato ripetutamente mail e messaggi a tutti gli associati, ma la risposta è stata davvero deludente». L’impegno richiesto dal consorzio è stato disatteso su tutta la linea: domenica le vetrine illuminate erano davvero pochissime. Neanche una per strada. In via Calabritto, tanto per fare un esempio, erano tutti chiusi, fatta eccezione per Tod’s e Paolo Fiorillo che fanno capo a una matrice comune. (anna paola merone, il corriere del mezzogiorno, 18 febbraio).
Nello scioglimento finale accade qualcosa di inaspettato. Informato dai servizi segreti del piano che prevede il crollo della città bassa in mare, il subcomandante Genny dà il via alla rivolta. Un finale alternativo, però, era stato previsto da Kubrick. Flashback: anno 2016. Si programma il suicidio di massa.
«Convivenza Vesuvio», come restare in caso di eruzione (il mattino, 19 febbraio).
a cura di palanza