Venerdì 29 dicembre, su richiesta ufficiale della questura di Napoli, il sindaco Manfredi firma un’ordinanza che fa “divieto assoluto di vendita e consumo di bevande in contenitori di vetro, plastica rigida e tetrapack, lattina o qualsiasi altro materiale rigido […], di introdurre ed esplodere fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici” su tutto il lungomare Caracciolo e le aree adiacenti, fino a piazza Trieste e Trento, tra il 30 dicembre pomeriggio e il primo gennaio.
Nella notte del 31 muore ad Afragola Concetta Russo, durante i festeggiamenti del capodanno, per mano del nipote Gaetano Santaniello, imprenditore quarantacinquenne. L’uomo stava mostrando alla zia una pistola Beretta calibro 9, detenuta illegalmente e risultata poi rubata, quando, con la donna ancora seduta al tavolo per il cenone, dal revolver è partito un colpo che l’ha ammazzata.
Il primo gennaio, dopo le proteste di alcuni comitati di abitanti del Centro storico – rilanciate con vigore dal quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno – l’assessorato al turismo interviene per la rimozione di uno degli spot laser che proietta immagini e messaggi pubblicitari sulla facciata della chiesa di San Domenico Maggiore (operazione lautamente finanziata dalla Città Metropolitana in diverse piazze della città). In particolare, sono state rimosse le immagini raffiguranti il classico “corno” napoletano, che era stato giudicato un’offesa e una blasfemia per un monumento ecclesiastico. Restano invece in proiezione fino al 7 gennaio le altre immagini: la tombola, la caffettiera e le carte napoletane.
Il 2 una persona viene ferita nei pressi dell’ingresso traghetti di calata Porta di Massa. Una volta soccorso dagli agenti delle forze dell’ordine, il ferito ha indicato ai poliziotti un altro uomo, poco distante, che lo aveva colpito con una lama mentre cercava di portargli via uno zaino. Il feritore, acciuffato dagli agenti dopo un tentativo di fuga, è un turista americano di sessantatré anni, arrestato per rapina aggravata, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Il 3, attraverso una nota pubblicata dal comune di Napoli, vengono diffusi i risultati della tre giorni dedicata dall’assessorato al lavoro all’“incrocio tra domanda e offerta del mercato occupazionale”, mettendo in comunicazione le agenzie per il lavoro e le persone alla ricerca di un lavoro sul territorio. L’evento si era svolto a fine dicembre all’Albergo dei poveri e aveva visto la partecipazione di circa ottocentocinquanta persone. Cinquanta tra queste – comunicano da palazzo San Giacomo – sarebbero già pronte a firmare dei contratti. Non si specifica nella nota di che tipo, con quale durata e quale compenso.
Nella stessa giornata esplode definitivamente – e nuovamente, dopo le enormi criticità registrate durante la scorsa estate – l’“emergenza pronto soccorso”. La rete emergenziale degli ospedali dell’Azienda sanitaria locale Napoli1 viene definita “al limite” dalla direzione strategica dell’azienda, a causa dell’afflusso di pazienti affetti da influenza o contagiati dal Covid. Contestualmente, viene insediata dal direttore generale Verdoliva l’unità di crisi, per cercare di recuperare dovunque possibile dei posti letto e riportare la situazione sotto controllo. Nelle sessantasei ore che vanno dalla mezzanotte del primo gennaio alle 18:00 del 3, gli accessi ai tre principali pronto soccorso – Ospedale del Mare (zona est), Vecchio Pellegrini (Centro storico) e San Paolo (zona ovest) – sono stati 1.415. La popolazione dell’area metropolitana di Napoli conta tre milioni e centoquindicimila persone.
Giovedì 4 i quotidiani cittadini danno grande risalto all’arrivo in città di Finnegan Biden, nipote del presidente degli Stati Uniti. La ragazza partecipa a una masterclass “per apprendere curiosità e segreti dell’arte dei pizzaioli napoletani” (La Repubblica Napoli). Dopo il dovere, per la giovane Biden è arrivato il momento del piacere: Finnegan si è fermata a pranzo da Nennella, dove – spiega Fanpage.it – “è stata accolta con il consueto trattamento dai proprietari e camerieri dell’antica trattoria. Anche lei – come in passato era accaduto, per esempio, a Luigi Di Maio – si è cimentata nel classico ‘volo’: i camerieri l’hanno sollevata di peso e le hanno fatto fare un giro per il locale a suoni di musica, tra le risate e gli applausi degli astanti”.
Il 5 si conclude a piazza Mercato una tre giorni dedicata dal comune all’Epifania, con una “notte bianca” e con un concerto di Enzo Gragnaniello. La piazza è stata occupata dalle 11 del 3 gennaio con casette in legno, addobbi luminosi e un villaggio popolato da banchi vendita di giocattoli e dolci per le calze. L’iniziativa rientra nella rassegna “Vedi Napoli a Natale e poi torni”, un progetto finanziato e promosso dall’assessorato al turismo e alle attività produttive del comune. Al Tg3 regionale, gli organizzatori parlano di iniziativa mossa dall’esigenza di “regolarizzare un’usanza spontanea come quella del mercato dell’Epifania all’insegna della legalità”. (redazione)