MONiTOR
  • Home
  • Ultimi
  • temi
    • ambiente
    • casa
    • detenzioni
    • iniziative
    • lavoro
    • migrazioni
    • notizie
    • sanità
    • scuola
    • spazi pubblici
    • storie
    • turismo
  • Città
    • bologna
    • milano
    • napoli
    • roma
    • torino
    • altre città
  • linee
  • culture
    • arti
    • cinema
    • fotografia
    • libri
    • musica
    • teatro
  • Foto
    • fotogallerie
    • fotoreportage
  • storie disegnate
  • Autori
  • edizioni
napoli
1 Luglio 2020

Un’assemblea e un corteo per l’omicidio di Ugo Russo

Cyop e Kaf

Video di Naum
Testo di cyop&kaf

Come ogni sera Montesanto è un mare dove l’onda dei pendolari s’infrange e sparpaglia in mille rivoli, un flusso misterioso guidato dalla sopravvivenza. Ieri però un gruppo di persone ha deciso di fermarsi lì in mezzo, al centro delle correnti, piazzando uno striscione (una vela?) e una cassa autoalimentata per dar vita a un’assemblea, in preparazione alla manifestazione che si terrà venerdì 3 luglio alle 17,00 alla stazione della metropolitana Toledo, per riportare al centro dell’attenzione la vicenda di Ugo Russo, quindicenne dei Quartieri Spagnoli ucciso da un carabiniere fuori servizio, a seguito di una rapina con pistola giocattolo finita male.

La piazza sembra saturarsi alle brevi parole di Enzo, il padre di Ugo, che ricorda ai presenti il numero dei colpi esplosi quella notte, ben cinque, tre a colpire Ugo, e due sparati alle spalle dell’altro ragazzo, quello alla guida del motorino e ora agli arresti. Colpi per fortuna non andati a segno.

Non entrerò nel merito della faccenda, ce ne sarà occasione, però ci tengo a dire che Ugo e tutti i suoi amici sono miei amici, prima perché ci dipingevo assieme, poi perché con loro abbiamo girato un film, e poi i carnevali sociali, di fratello in fratello, quasi mai le sorelle (questa divisione dovrà pur dirci qualcosa). Li ho rivisti in piazza che silenziosamente annusavano l’aria, prendevano le misure dei presenti ascoltando e applaudendo gli interventi di quelli che avevano il coraggio di parlare. Ho letto nel loro silenzio quel che resta di una diffidenza che non si possono più permettere. Adesso è il momento di cercare alleati, stringersi forte attorno a una vicenda che potrà prendere strade molto diverse a seconda delle scelte che sono costretti a fare ora.

Strada uno: scivolare neanche troppo lentamente nella rassegnazione, cercarsi un qualche lavoretto per dotarsi di strumenti minimi per metter su famiglia, da qui a qualche anno, e dileguarsi tra gli sfruttati.

Strada due: reagire d’istinto, o meglio, come s’è visto sempre fare. Costruirsi l’immagine dello sfruttatore che comanda, ignari di recitare un copione circolare già bello e scritto fatto di crimini e figli / arresti e abbandono, finendo col riprodurre lo stesso ambiente che ci ha generati.

Fernand Deligny molto sinteticamente scrisse che “l’esasperazione degli esseri feriti dalle condizioni sociali di una intollerabile disonestà e l’impazienza dei ragazzi, tormentati da adulti maldestri, si esprimono mediante gli stessi segni”.

Intanto la zia di Ugo li ha guardati negli occhi ordinandogli di riscattarsi. Un educatore del quartiere ha raccontato di un cerchio di cinque ore fatto il giorno dopo l’omicidio per girare insieme attorno al trauma. Altri hanno sottolineato le affinità con le vicende degli afroamericani. Io, se le lacrime già pronte non me lo avessero impedito, avrei voluto dirgli – agli amici di Ugo, amici miei: «Badate bene, esiste una Terza via, e se non esiste la costruiamo assieme. Probabilmente è una strada dove nessuna giustizia verrà fatta, e verranno fuori solo verità sbilanciate da campi di forza ineguagliabili, eppure immergersi in questa lotta – che è sempre un atto creativo – sarà, soprattutto per voi, una vittoria e un motore di cambiamento, tanto più efficace quanto impercepibile a quel potere che vi esige dalla nascita pre-giudicati».

Share on Facebook Share on Twitter Share on Google+
Previous Article Lo stato delle città, domani a Roma per Eat Up! #5
Next Article Storie edificanti di un bibliotecario in quarantena #3

Related Posts

  • Notizie del bello, dell’antico e del curioso della notte a Napoli #5

  • Casa a Napoli. Il Comune non rispetta gli impegni presi con gli abitanti di Taverna del Ferro

  • Lavoro e non lavoro in una città sotto attacco. Primo maggio di lotta a Napoli

  • Le case dei sogni, venerdì al festival Libbra. Un estratto del volume

Appuntamenti

Edizioni MONiTOR

Le case dei sogni

Un compagno

Lo stato delle città, n°13

Lo stato delle città, n°12

Lo stato delle città, n°11

Lo stato delle città, n°10

Lievito

La memoria bucata

Lo stato delle città, n°9

Confini

Le guarattelle

Lo stato delle città, n°8

Le fragili alleanze

Lo stato delle città, n°7

La settimana santa

L’estate è finita

La Venere degli stracci

Lo stato delle città, n°6

Baby Gang

Lo stato delle città, n°5

Lo stato delle città, n°4

Solidi

Detti

Lo stato delle città, n°3

Lo stato delle città, n°2

Risalendo la china

Quartieri Spagnoli

L’infelicità italiana

Lo stato delle città, n°1

Lo stato delle città, n°0

Heroes

Lo sparo nella notte

Qualcosa che bruci. Oroscopo di Foucault

Il cielo in una stanza

Lo sparo nella notte

La città orizzontale

Grigio

Primavera breve

Fino all’urdemo suspiro

Vai mo

Palude

iL SINDAKO

Lo stato della città

Il fuoco a mare

La sfida

Odissee

SUPPORTA NAPOLIMONiTOR

AUDIODOC, PODCAST, VIDEO

GALLERIE E REPORTAGE

Storie Disegnate

Lo stato delle città / LA RIVISTA

Newsletter

Loading

Chi siamo

Napoli Monitor è stato un mensile cartaceo, in edicola dal 2006 al 2014.
A partire dal 2010 è un sito di informazione e approfondimento.
Dal 2015 pubblica anche libri e dal marzo 2018 la rivista “Lo stato delle città”.

contatti

La redazione di Napoli Monitor si trova in via Broggia, 11; 80135 – Napoli – info: [email protected]

MONiTOR

© Copyright 2015 - 2023. Proudly supported by dopolavoro and Shift-Left